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La Sindrome Premestruale: il corpo e la psiche

Sindrome Premestruale: come riconoscere i sintomi fisici e psichici e le forme più gravi del disturbo, con l'aiuto di cure farmacologiche e rimedi naturali

Di Teresita Forlano

Pubblicato il 18 Giu. 2014

Aggiornato il 23 Giu. 2014 16:25

Teresita Forlano

 

Chi soffre di Sindrome Premestruale lieve o moderata presenta sintomi soprattutto fisici, poco invalidanti; nella Sindrome Premestruale grave si riscontra una ciclica comparsa di tristezza, irritabilità associate a  sintomi somatici durante la tarda fase luteale e premestruale.

Nelle prime due settimane del ciclo mestruale sono gli ormoni estrogeni ad avere il sopravvento; questi sono i giorni in cui una donna si può mostrate più tranquilla, rilassata con maggiore predisposizione alla socializzazione.

E’ nelle due settimane successive, quando agli estrogeni si sostituisce un più alto picco di progesterone che compaiono le modalità disfunzionali e reattive che sovente le sole condizioni ambientali o familiari non riescono a spiegare.

Gli steroidi ovarici sono implicati nell’eziopatogenesi dei sintomi dell’umore nel pre-mestruo tanto che, la sindrome premestruale (SPM) non compare quando è presente una soppressione ovarica come negli anni che precedono il menarca, in gravidanza, o dopo la menopausa. Nelle donne che soffrono di SPM non sono stati riscontrati livelli di Estrogeni e Progesterone differenti, ma una modalità di secrezione caratterizzata da sbalzi della secrezione ormonale.

La sindrome premestruale può essere influenzata anche dallo stress: infatti colpisce con più intensità le donne tra i 30 e i 40 anni. A questa età, le donne hanno più impegni, dividendosi tra famiglia e lavoro spesso con la necessità di fare tutto, subito e bene.

La ripartizione dei compiti e degli impegni da affrontare secondo priorità e capacità di delegare ad altri, potrebbe aiutare a ridurre il carico di tensione, che inevitabilmente si accumula quando si cerca di fare tutto da sole senza chiedere aiuto a chi ci sta vicino.

Nel corso della fase premestruale, la donna può esperire una serie di disagi che, a seconda delle caratteristiche e della gravità, si definiscono:

– Sindrome Premestruale (SPM) di grado lieve

– SPM di grado moderato

– SPM grave

– Disturbo Disforico premestruale (DDPM).

Circa il 75% delle donne presenta Sintomi premestruali minori o isolati; dal 20 al 50% manifesta una SPM, dal 5 al 15% una SPM grave, il 3-5% un DDPM.

Non tutte le donne, però, soffrono di SPM e ne soffrono nella stessa intensità. È stata rilevata una predisposizione genetica al disturbo.

La valutazione clinica comprende oltre 300 sintomi fisici e psichici che possono presentarsi isolati o associati tra loro nel premestruo; solitamente tendono a risolversi dopo l’inizio delle mestruazioni.

Chi soffre di Sindrome Premestruale lieve o moderata presenta sintomi soprattutto fisici, poco invalidanti; nella Sindrome Premestruale grave si riscontra una ciclica comparsa di tristezza, irritabilità associate a  sintomi somatici durante la tarda fase luteale e premestruale.

Uno dei sintomi gravi della sindrome premestruale è l’aggressività. Il sintomo è tanto più grave quanto più compromette la vita quotidiana della donna rendendola incapace di gestire in modo adeguato relazioni familiari o sociali. Quando ciò avviene e la qualità di vita della donna peggiora drasticamente disturbando le sue capacità di relazione con il mondo, si parla di Disturbo Disforico Premestruale. Non è un caso che questo disturbo in America venga riconosciuto come un attenuante nei processi dove una donna è colpevole di reato di aggressione.

Il Disturbo Disforico Premestruale (DDPM)

Parliamo di un vero e proprio Disturbo Disforico Premestruale (DDMP) nel momento in cui i sintomi, oltre a presentarsi con le consuete modalità cicliche, risultano così gravi da interferire in modo rilevante con l’adattamento lavorativo, sociale o interpersonale. Il DDPM tende a cronicizzare e permanere fino alla menopausa.

In questi giorni la donna diventa più nervosa, irritabile, triste, tanto da registrare un aumento della litigiosità in famiglia e una perdita di giorni lavorativi o scolastici.

Caratteristiche:

Marcata labilità affettiva;

Ira o irritabilità persistente;

Marcata ansia, tensione;

Umore notevolmente depresso;

Diminuito interesse e piacere per le attività abituali

Facilità a stancarsi;

Difficoltà soggettiva a concentrarsi;

Marcata modificazione dell’appetito;

Alterazione del sonno;

Altri sintomi fisici

Vi sono donne che nella loro storia hanno sofferto di disturbi d’ansia o di depressione che presentano un peggioramento dei sintomi psichici in fase premestruale o hanno esordito la patologia psichiatrica in questa fase del ciclo.

I sintomi della SPM o del DDPM possono aumentare con l’età e dopo aver avuto un figlio, in caso di assunzione o sospensione di un contraccettivo orale o in seguito a chirurgia pelvica. Non ci sono risultati dell’esame fisico o test di laboratorio specifici per la diagnosi di DDPM. Una storia medica completa, l’esame obiettivo (tra cui un esame pelvico), e la valutazione psichiatrica devono essere fatti per escludere altre condizioni.

Tenere un calendario o un diario dei sintomi può aiutare le donne ad individuare i sintomi più fastidiosi e i tempi in cui si verificano. Queste informazioni possono aiutare i medici a diagnosticare il DDPM e stabilire il trattamento appropriato.

Cura tramite presidi non farmacologici della sindrome premestruale

La maggiore conoscenza e la consapevolezza del quadro clinico permette alle donne di affrontare il periodo che precede il ciclo con maggiore senso di tranquillità e capacità di gestione dei sintomi. Una volta individuati i sintomi e valutata la gravità degli stessi anche attraverso la compromissione del funzionamento lavorativo e sociale sarà possibile optare per una serie di trattamenti che andranno da presidi non farmacologici a trattamenti di tipo farmacologico a seconda della condizione clinica e della risposta agli stessi.

Alle pazienti con sintomatologia da lieve a moderata, poco invalidante e sporadica, si suggerisce una adeguata attenzione alla qualità e alla durata del sonno nella settimana che precede il  ciclo e alla qualità dell’ alimentazione; in particolare evitare di rispondere con abbuffate di dolci al caratteristico aumento di appetito e favorire, al contrario, una dieta il più possibile equilibrata, riducendo al minimo l’utilizzo di sale, caffè e alcol, che aggravano i sintomi.

Presidi non farmacologici utili nella gestione e riduzione dei sintomi premestruali possono essere gli integratori alimentari a base di magnesio e vitamine, l’esercizio fisico, le tecniche di rilassamento e la psicoterapia.

Quando i disturbi premestruali sono di leggera o media entità, l’attività fisica può contribuire al benessere. Bastano 10-20 minuti di esercizio fisico, possibilmente per 3-4 volte a settimana, come una  corsa moderata, o lunghe camminate.

Il movimento favorisce il rilascio di endorfine, sostanze utili per combattere il dolore, che diminuiscono proprio nei giorni che precedono le mestruazioni. L’attività fisica fa aumentare i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore del benessere, importante per ottenere un miglioramento dell’umore ed un sonno riposato. Inoltre le attività fisiche aerobiche aumentano il flusso di sangue diretto ai muscoli di tutto il corpo, e questo aiuta a sciogliere i crampi e a far scomparire il dolore.

Il Training Autogeno consente di eliminare quelle perturbazioni emotive che generano sul piano fisico sintomi da attivazione (come la tachicardia) e da tensione prolungata (ipertonia muscolare che provoca mal di pancia, mal di schiena e mal di testa). Sul piano psicologico combatte la tensione psichica, il nervosismo e l’insonnia, che spesso accompagnano il ciclo a causa sia dei cambiamenti ormonali, sia (e a volte soprattutto) dell’atteggiamento con il quale la donna lo vive.

Gli sbalzi d’umore e l’irritabilità sono frequenti e si possono combattere con questa tecnica di rilassamento che  permette di sciogliere le tensioni e recuperare la calma e la stabilità del tono dell’umore, quando questo è perturbato da cause transitorie come quelle legate al ciclo mestruale.

La psicoterapia è utile in presenza di una sintomatologia premestruale che con altri trattamenti non ha trovato sollievo e cura. La SPM può avere anche cause psicologiche, soprattutto quando vi è un vissuto psicologico conflittuale verso le mestruazioni .

Terapia Farmacologica della sindrome premestruale

La terapia farmacologica per SPM e DDPM dispone di diversi interventi atti a controllare e a ridurre la sintomatologia quotidiana, soggettivamente disturbante e disfunzionale.

Nelle donne che presentano una SPM di grado moderato/grave e nel DDPM la terapia psicofarmacologica con l’utilizzo di antidepressivi è risultata la più efficace nel controllo e nella cura della sintomatologia psichica, con miglioramento dell’adattamento e del funzionamento globale.

I farmaci più efficaci utilizzati sono rappresentati dagli antidepressivi della categoria degli SSRI o gli SNRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o della serotonina/noradrenalina) che agiscono sulla cascata ormonale del progesterone ed aiutano a correggere i sintomi psichici. Non sempre risultano efficaci nella sintomatologia fisica. Evidentemente questa scelta deve essere valutata attentamente da uno specialista in modo da calcolare rischi e benefici del trattamento prima della sua applicazione.

Il 10% delle donne che denunciano sintomi di sindrome premestruale, in particolare quelle con DDPM, presentano pensieri suicidi. L’incidenza di suicidio nelle donne con depressione è significativamente più elevata durante la seconda metà del ciclo mestruale.

Contattare il medico curante, uno psicologo, o psichiatra, se si hanno pensieri suicidi, o se i sintomi interferiscono con la vostra vita quotidiana.

 

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Disturbo Disforico Premestruale (PMDD): Proposta per il DSM 5

 

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Teresita Forlano
Teresita Forlano

PSICOLOGA - Sessuologa, Psicoterapeuta della Gestalt e Analisi Transazionale

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