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Sindrome alcolica fetale e problemi di attenzione: è possible che vengano sovrastimati?

I problemi attentivi dei bambini con FASD sono meno gravi di quanto riferiscono genitori e insegnanti se li si compara con bambini della stessa età mentale.

Di Roberta Mazzara

Pubblicato il 21 Mag. 2014

Aggiornato il 24 Giu. 2014 15:53

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

I ricercatori della McGill University di Montréal, Canada, hanno suggerito che spesso i problemi attentivi dei bambini con Sindrome Alcolica Fetale (FASD) vengano riportati in modo eccessivo da genitori e insegnanti. Tale sovrastima sarebbe causata dall’utilizzo errato di comparazioni tra bambini di pari età cronologica. Sono stati quindi testati e comparati bambini con FASD con bambini di pari età cronologica o fisica e con bambini con la stessa età mentale, spesso più giovani.

 

“Siccome il collegamento tra sindrome alcolica fetale e ADHD è spesso descritto in letteratura, sia i genitori che gli insegnanti si aspettano spesso che tali bambini presentino anche problemi di attenzione”

Così afferma il Prof. Jacob Burack, docente del “Dept. of Educational and Counselling Psychology” della McGill’s.

“Quello che le insegnanti non riconoscono è che, sebbene un bambino abbia in termini cronologici 11 anni, attualmente agisca come un bambino pari a 8 anni di età mentale. Questa è una grande differenza. Quando usiamo l’età mentale come base per le nostre comparazioni, molti dei problemi attentivi descritti nei bambini con FASD non sembrano più tanto gravi”.

I ricercatori hanno reclutato bambini con FASD che avevano un’età cronologica media appena al di sotto dei 12 anni. L’età mentale media di tali bambini, determinata tramite test standardizzati, si attestava sui 9 anni e mezzo. Tali bambini sono stati comparati con altri con sviluppo tipico e che avevano un’età cronologica di circa 8 anni e mezzo e un’età mentale simile a quella del gruppo con FASD. Dopo aver misurato specifici aspetti dell’attenzione, i ricercatori hanno comparato la performance dei bambini con FASD con quella dei bambini di pari età mentale.

I risultati hanno evidenziato come i primi avessero difficoltà in alcuni compiti attentivi, come lo spostamento dell’attenzione da un oggetto all’altro, mentre vi erano altre aree, come il focus attentivo, in cui non mostravano difficoltà significative. Tali risultati indicherebbero la necessità di sviluppare una comprensione più dettagliata dei compiti attentivi.

Come affermato da Kimberly Lane, studentessa Phd che ha condotto la ricerca, quando utilizziamo il termine attenzione, dobbiamo tenere presente che stiamo parlando di un concetto complesso, di una funzione multifattoriale. “Usando delle tecniche di valutazione più complesse dei vari aspetti dell’attenzione, è possibile ottenere un quadro migliore e più preciso delle difficoltà attentive osservate nei bambini con FASD”, aggiunge Lane. Per concludere è importante ricordare a insegnanti e genitori che le difficoltà che i bambini mostrano con l’attenzione possono essere meno importanti dei loro problemi più generali e che è necessario lavorare con loro così come sono.

 

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Roberta Mazzara
Roberta Mazzara

Psicologa. Specializzanda iscritta alla Scuola di Neuropsicologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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