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Il Piccolo Principe, un magico trattato di Psicologia umana – Sulla relazione Pt.2

"Il Piccolo Principe" racconta con parole spiazzanti cosa significa stare in relazione, cosa significa condividere realmente un affetto autentico.

Di Gianluca Frazzoni

Pubblicato il 20 Feb. 2014

 

Il Piccolo Principe

Un magico trattato di Psicologia umana

Pt. 2: sulla Relazione

 

 

LEGGI LA PRIMA PARTE: Il Piccolo Principe, un magico trattato di Psicologia umana – I Pensieri dei Grandi

Il Piccolo Principe“Il Piccolo Principe” racconta con parole spiazzanti cosa significa stare in relazione, cosa significa condividere realmente un affetto autentico.

E’ una descrizione capace di arrivare all’ascolto di un bambino libero da sovrastrutture e di penetrare con la stessa forza nella consapevolezza di un adulto persuaso della propria complessità.

La parola all’opera.

Non posso giocare con te“, disse la volpe, “non sono addomesticata

Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?”

E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ‘creare dei legami’…

Creare dei legami?

Certo“, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo

…”La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…

…”Non si conoscono che le cose che si addomesticano. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”

…”Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…Ci vogliono i riti. Anche questa è una cosa da tempo dimenticata

…E quando l’ora della partenza fu vicina:

Ah!“, disse la volpe, “…piangerò

La colpa è tua“, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…

E’ vero“, disse la volpe.

Ma piangerai!“…”Ma allora che ci guadagni?

Ci guadagno“, disse la volpe, “il colore del grano

…”Addio“, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi“.

In poche righe, gli elementi fondamentali di ciò che la relazione rappresenta per l’essere umano. Pardon, di ciò che dovrebbe rappresentare per l’adulto se fosse compresa appieno. E di ciò che rappresenta per un bambino, che appieno la comprende.

 

 

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