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Frozen – Il regno di ghiaccio – Recensione – Psicologia & cinema

Frozen: Ultimo nato nella casa di Walt Disney, una commedia di genere fantastico, divertente e con i colori e l’ambientazione tipiche del periodo natalizio.

Di Alessia Incerti

Pubblicato il 17 Feb. 2014

Aggiornato il 07 Mag. 2014 13:38

Alessia Incerti

Frozen – Il regno di ghiaccio

 

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Frozen. - Immagine © locandina Frozen: Ultimo nato nella casa di Walt Disney Animation Studios, una commedia di genere fantastico, divertente con i colori e l’ambientazione che si addice al periodo natalizio.

Una storia familiare, d’amore e di amicizia, che ci mostra come rielaborare traumi del passato.

SPOILER ALERT! ATTENZIONE, VIENE RIVELATA LA TRAMA DEL FILM.

Protagonista è la famiglia reale che vive in uno sfarzoso castello in completa armonia e serenità: il re, la regina, Elsa la figlia grande e Anna la più piccola. Come spesso accade nelle favole l’inizio è idilliaco ma dopo poco più di cinque minuti di pellicola già si comprendono le difficoltà.

La principessa primogenita ha un potere magico, una caratteristica speciale, un’abilità ancora poco compresa e non gestita dalla stessa Elsa. Come spesso accade tutto ciò che è diverso e poco conosciuto spaventa e ciò che ci spaventa si fugge.

Elsa con le sue mani produce scie di ghiaccio, in un momento di gioco e grande divertimento tra le sorelle, Elsa ferisce la piccola Anna con il suo potere. Allarmata chiama i genitori che subito ricorrono allo sciamano troll che guarisce la piccola Anna.

Tutto bene, viene da chiedersi, la famiglia reale ha superato la disavventura?  Sì, ma a che prezzo? Elsa vive isolata nella sua stanza e cresce senza nulla più condividere con Anna e nessun altro, non solo deve anche custodire il segreto. Ovvero addolorata (sentimenti di colpa, tristezza e paura) ed emarginata! I genitori reali, sempre per proteggere il segreto di Elsa, chiudono le porte del castello: riducono il personale e niente più feste o udienze.

Bhe! Direi che fino a qui molti genitori e psicologi s’indignerebbero: come i genitori non pensano a come possa stare Elsa? Non credono di poter trovare una soluzione migliore? Magari che contempli la condivisione e l’empatia?

I genitori muoiono durante un viaggio ed Elsa, diviene la nuova regina. Per l’occasione della proclamazione, si aprono le porte del castello, il regno è in festa, e le sorelle si rincontrano. Ma, il potere segreto di Elsa prende il sopravvento così la regina fugge.

Anna sarà la chiave e la soluzione, stabilisce da sé cosa è meglio fare!

Anna, che probabilmente ha potuto beneficiare di una base sicura, ottimista ed esploratrice, intraprende un epico viaggio in compagnia di un coraggioso uomo di montagna, Kristoff, e della sua fedele renna Sven alla ricerca della sorella Elsa, i cui poteri glaciali hanno intrappolato il regno di Arendelle in un inverno senza fine. In condizioni estreme come quelle dell’Himalaya, dopo aver incontrato creature fantastiche come i troll e un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, Anna e Kristoff combattono contro le forze della natura per salvare il regno.

Ed è in questo viaggio che emergono gli elementi più fiabeschi:

Kristoff che s’innammora di Anna, e le mostra le proprie origini e le radici dei suoi vissuti di abbandono;

Anna che non teme la sorella ma è fiduciosa di poter trovare una soluzione, parlandole; Elsa fugge perché teme di essere cattiva ma, Anna sa che ha solo bisogno di essere accettata e di qualcuno che creda in lei.

Olaf, buffo e semplice pupazzo di neve, ha grandi intuizioni, ed è disposto al sacrificio per amicizia.

Anna ed Elsa, entrambe disposte al sacrificio l’una per l’altra.

La chiave della disavventura sarà proprio “un gesto d’amore vero”.

Un gesto d’amore che scioglie gli incantesimi, che risana vecchie ferite , che fa riconoscere i legami veri e dà ad Elsa la forza di imparare a gestire il suo potere che diverrà una risorsa per tutto il regno.

Il film si conclude con una festa da fiaba e l’apertura delle porte del castello, ci lascia il presagio di una regina di buon senso, Elsa, supportata dalla principessa Anna e dal suo principe Kristoff, di umili origine ma di grande coraggio e bontà d’animo.

La visione del film, è resa piacevole, come in ogni produzione disneyana, da una colonna sonora azzeccata e d’autore.

 

TRAILER:

 

 

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Alessia Incerti

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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