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Stress: Un aiuto dallo Yoga

Yoga & terapia. Considerare l'individuo come un’unità mente-corpo diventa sempre più importante per una presa in carico globale del paziente.

Di Irene Giardini

Pubblicato il 06 Apr. 2012

 

Considerare l’individuo come un’unità mente-corpo diventa sempre più importante per una presa in carico globale del paziente.

Stress: Un aiuto dallo Yoga - Immagine: © antoshkaforever - Fotolia.comAd oggi sono numerosi gli studi che integrano approcci corporei ad approcci più prettamente verbali, tradizione occidentale e tradizione orientale, vedendo il processo di cura come un processo sinergico. Un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medicine, del New York Medical College, e del Columbia College of Physicians and Surgeons, ha condotto una review sui benefici fisici e psicologici del praticare Yoga. I risultati di questo interessante studio sono stati pubblicati sulla versione online del Medical Hypotheses.

La review ruota attorno al ruolo che lo stress ha nel comportare un rischio per le malattie cardiovascolari, per l’ipertensione e per essere la causa di dolori muscolo scheletrici e cefalea muscolo-tensiva. Inoltre il riflettore di questo studio è puntato su quanto lo stress sia una componente importante nello sviluppo di una sintomatologia ansiosa e depressiva. L’ipotesi più accreditata è che lo stress causi uno squilibrio del sistema nervoso autonomo e una ridotta attività del neurotrasmettitore inibitorio GABA. Una bassa attività del GABA ha ripercussioni sull’individuo nella sua totalità essendo riscontrata in pazienti che presentano problematiche di dolore cronico, sintomatologia ansiosa, sintomi depressivi, disturbo post- traumatico, problematiche gastrointestinali…

Schiena dritta! Come la Postura (nostra e degli altri) influenza la soglia del dolore. - Immagine: © Nelli Shuyskaya - Fotolia.com
Schiena dritta! Come la Postura (nostra e degli altri) influenza la soglia del dolore

Si ritiene che lo yoga abbia un effetto benefico nel migliorare gli squilibri del sistema nervoso dovuti allo stress, questo spiegherebbe da un punto di vista neurofisiologico la sensazione di benessere che molti pazienti sperimentano dopo aver praticato yoga.

Un precedente studio considerato nella review mostrava come fossero presenti differenze significative nell’attività del GABA tra due gruppi di soggetti dei quali uno aveva ripetutamente praticato delle sedute di yoga e l’altro si era dedicato a frequenti passeggiate per un periodo di dodici settimane.Nel gruppo dei soggetti che avevano praticato yoga si registrava un aumentare dell’attività del GABA con un conseguente miglioramento della sintomatologia ansiosa e una diminuzione della percezione del dolore in alcuni pazienti che lamentavano in particolare dolori lombari, rispetto al gruppo che aveva solamente passeggiato.

Questo di fatto porta all’idea di lavorare in sinergia e di inserire nei protocolli di intervento terapeutico “tradizionali” alcune tecniche mutuate dallo yoga e dalle discipline orientali. In particolare esistono delle specifiche positure (asana) che sembrano essere maggiormente efficaci nel contrastare, affiancate ad un corretto approccio terapeutico, e fronteggiare sintomi ansiosi e depressivi.

BALASANA
Per iniziare questa posizione occorre inginocchiarsi a terra con gli alluci che si toccano e i talloni divaricati. Quindi ci si siede sui talloni, si appoggiano le mani a terra e si flette il busto. La posizione di arrivo prevede la fronte appoggiata direttamente al pavimento e le braccia distese lungo il busto con il palmo rivolto verso l’alto.

URDHVA DHANURASANA
La posizione dell’arco, forse una delle più conosciute dello yoga, ma anche una delle più difficili. Si parte distesi a terra in posizione supina si piegano le ginocchia tenendo i piedi appoggiati sul pavimento posizionando i talloni il più vicino possibile ai glutei. I palmi sono sul pavimento accanto alla testa con gli avambracci relativamente perpendicolari al pavimento. Premendo fortemente dai piedi ci si solleva dal pavimento spingendo il cocige verso l’alto. Quindi premendo fortemente con le mani si solleva la testa dal pavimento e distendete le braccia.

SIRSASANA
La base di questa asana è formata dagli avambracci che formano un triangolo tra i due gomiti e le mani unite con le dita intrecciate. La nuca poggia contro il palmo delle mani. Una volta che si è stabilita la base, sollevare il bacino e con piccoli passi avanzare finché le gambe non si sentiranno leggere e libere di staccarsi da terra. Formare una linea dritta con il corpo, perpendicolare a terra.


Perché non provare?

 

 

BIBLIOGRAFIA: 

 

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