La scelta di un simile argomento, che non vuole essere di genere, nasce dal convincimento che sia oggi assolutamente necessario un confronto fra chi ha già vissuto l’esperienza professionale in un’epoca storicamente impoverita, sia dal punto di vista dei contenuti che dell’etica, e chi si accinge ad entrare nel mondo delle professioni sanitarie e non solo.
La scelta è anche sostenuta dal fatto che negli anni abbiamo assistito ad un cambiamento delle regole nel lavoro, non solo per le nuove generazioni. Oggi esiste una generazione che non è stata tutelata né dai sindacati né probabilmente da confindustria e che rappresenta nel nostro Paese una grande fetta del precariato.
Per quanto riguarda le fasce più giovani esse probabilmente non saranno tutelate in futuro. La realtà di questi ultimi venti anni ci propone un modello lavorativo ed un lavoro indebolito ed impoverito, anche nelle professioni con grandi responsabilità, tra cui quella del medico.
Abbiamo anche assistito ad una guerra “fra poveri”, tra garantiti e non garantiti, tra insider e outsider anche a dispetto delle leggi esistenti o in contrapposizione a quanto viene sancito dalla nostra Costituzione. Tale scelta quindi, se da un lato si prefigge di analizzare il cambiamento nel lavoro, dall’altro lato nasce anche dall’esigenza di capire meglio quali siano stati in questi ultimi decenni gli elementi che hanno contribuito alla creazione tangibile del tetto di cristallo.
Daniela Melchiorre
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