– Rassegna Stampa –


Lo studio è il primo nel suo genere che utilizza dati reali, raccolti in internet in modo discreto e anonimo: i ricercatori hanno raccolto in forma anonima un mese di dati sul comportamento in Internet di 216 studenti universitari. Gli studenti sono stati testati anche per la presenza di segni di depressione e circa il 30 per cento di loro ha raggiunto i criteri per una depressione lieve. I ricercatori hanno poi analizzato i dati relativi al comportamento in rete e hanno scoperto che gli studenti che mostravano segni di depressione hanno utilizzato Internet in modo molto diverso rispetto agli altri partecipanti allo studio. Chellappan, ricercatore a capo dello studio, pensa che la casualità del comportamento in rete rifletta la difficoltà di concentrazione, una caratteristica associata alla depressione.
L’obiettivo di Chellappan adesso è di utilizzare questi risultati per sviluppare un software che, installato sul computer di casa, aiuti, discretamente, a determinare quando un certo modo di usare la rete può indicare segni di depressione; il software potrebbe anche consigliare di consultare un medico o informare direttamente i counselor degli studenti nei campus universitari di situazioni a rischio.
BIBLIOGRAFIA:
- Raghavendra Kotikalapudi, Sriram Chellappan, Frances Montgomery, Donald Wunsch and Karl Lutzen. Associating Depressive Symptoms in College Students with Internet Usage Using Real Internet Data. IEEE Technology and Society Magazine, 2012