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Percepire un gusto dolce può influenzare l’elaborazione di parole romantiche?

Sembra che percepire un gusto dolce possa influenzare l’elaborazione semantica di parole romantiche ed alimentare la sensazione di dolcezza.

Di Sara Magliocca

Pubblicato il 02 Set. 2021

Secondo alcuni studi, la percezione del gusto dolce è interconnessa ed interagisce con l’affettività romantica. L’amore favorisce e può influenzare la percezione di un gusto dolce (Chan et al. 2013), che a sua volta può migliorare la valutazione positiva e l’atteggiamento soggettivo nella situazione di un appuntamento romantico, secondo un effetto di tipo bidirezionale (Ren et al., 2015). 

 

 Wang & Chen (2019) hanno riscontrato che sperimentare un gusto dolce può influenzare l’elaborazione semantica romantica ed alimentare la sensazione di dolcezza; avvantaggiando la velocità di elaborazione delle parole romantiche, rispetto a quelle non romantiche.

Alla base di questa facilitazione è presente un’elaborazione cross-modale, per cui la stimolazione in una modalità sensoriale (gusto), influenza l’elaborazione degli stimoli presentati in una modalità diversa (linguistica) (Razumiejczyk et al., 2015; Spence & Deroy, 2013).

Secondo l’approccio della cognizione incarnata (o embodied cognition), la mente e i processi di elaborazione cognitiva, sono interconnessi con il corpo e le percezioni che esso può avere dell’ambiente circostante. Allo stesso modo, le esperienze fisiche influenzano gli aspetti psicologici (Barsalou, 2008). Non solo l’elaborazione percettiva può influenzare l’attivazione della conoscenza concettuale, ma entrambe queste forme di rappresentazione sono parzialmente sostenute dagli stessi sistemi di codifica (Razumiejczyk et al., 2015; Simmons et al., 2007).

Diversi studi hanno riscontrato effetti di cognizione incarnata: il calore corporeo può evocare calore interpersonale (Williams & Bargh, 2008), la percezione della distanza fisica influenza quella psicologica tra due individui (H. Wang et al., 2016), ed infine, gli stimoli olfattivi possono suscitare sospetto sociale (Lee & Schwarz, 2012).

Un’indagine ha riportato che il peso percepito di un libro, condiziona la valutazione della sua importanza, ma solo quando i soggetti ne hanno acquisito una comprensione sostanziale (Chandler et al., 2012).

Nell’elaborazione semantica, la conoscenza di un concetto coinvolge tre fasi: disponibilità, accessibilità e applicabilità (Wyer, 2008). Mentre la prima si riferisce alla disponibilità in memoria di una conoscenza, l’accessibilità è presente se avviene l’esposizione alle informazioni relative di un costrutto (Todorov, 2000). Accedere ad un concetto è più semplice se la rappresentazione semantica è ricca (come nelle parole concrete) (Rabovsky et al., 2012). L’applicabilità, ovvero la relazione tra le caratteristiche delle conoscenze in memoria e quelle attese di uno stimolo, insieme all’accessibilità costituisce un requisito per l’effetto incarnato (Landau et al., 2011). Infatti, uno stimolo sensoriale (come un odore di pesce) influenza l’esperienza psicologica associata (di sospetto) solo quando la conoscenza del concetto è disponibile alla persona, ovvero accessibile e applicabile (Lee & Schwarz, 2012). In generale, la conoscenza accessibile di un concetto condiziona le percezioni, i sentimenti e il comportamento individuale.

Sebbene l’interazione tra gusto dolce e semantica romantica, possa essere ricondotta all’embodied cognition e all’attivazione della conoscenza del concetto; il processo sottostante deve essere ancora indagato.

Grazie ai potenziali evocati (ERP), che costituiscono una risposta misurabile con elettroencefalografia (EEG) di uno stimolo interno (pensiero) oppure esterno (percettivo)  è possibile indagare l’elaborazione semantica romantica dopo aver sperimentato la percezione del gusto dolce, che dovrebbe coinvolgere le componenti P200 e N400 del segnale.

Il P200, coinvolge le parole a valenza emotiva (Bernat et al., 2001) e ricche a livello semantico (Pexman et al., 2008) come quelle romantiche; e dovrebbe attivarsi se il soggetto ne conosce la connotazione romantica e positiva. L’N400, che rimanda anch’esso alla ricchezza semantica (Rabovsky et al., 2012), costituisce un indicatore dell’accessibilità e dell’applicabilità della conoscenza.

L’indagine di Wang et al. (2019), servendosi degli ERP, ha esaminato l’interazione tra gusto dolce e parole romantiche, raccogliendo dati da 23 studenti universitari. Sono state selezionate 140 parole positive, tra romantiche, non romantiche e pseudoparole, progettate per mascherare lo scopo dell’esperimento. Nella condizione sperimentale, il sapore dolce è stato creato mediante dello zucchero candito, mentre i fagioli bianchi sono stati impiegati nella condizione di controllo. Con il materiale sperimentale sopra la parte centrale della lingua, i soggetti dovevano svolgere un compito di decisione lessicale indicando se la parola fosse reale o una pseudoparola. Nel frattempo sono stati registrati i segnali EEG.

 Secondo i risultati, la percezione del gusto dolce promuoveva l’elaborazione di parole romantiche, come dimostrato da un P200 maggiore e un N400 potenziato. Questo esito, che non era emerso nel gruppo di controllo, si trovava in linea con le precedenti indagini (Ren et al., 2015). Il P200 potenziato, indicava la disponibilità di conoscenza concettuale della semantica romantica, quindi accessibile al soggetto oltre che facilmente applicabile nel contesto di gusto dolce.

Anche l’N400 potenziato per le parole romantiche, indicava un effetto di vantaggio nella condizione sperimentale, coerentemente con indagini simili (Rabovsky et al., 2012).

Sulla base dei risultati ERP attuali, oltre che degli esiti comportamentali in indagini precedenti (Ren et al., 2015), l’embodied cognition del dolce-amore esiste, e tale relazione è bidirezionale. Il gusto dolce favorirebbe l’accesso nel presente della parola romantica, andando a costituire un’elaborazione cross-modale. Come dimostrato dall’indagine, le esperienze sensomotorie influenzano quelle psicologiche associate, ma solo quando la conoscenza delle parole è disponibile per la persona, accessibile nel contesto (grazie al gusto dolce) e applicabile al target specifico (le parole romantiche) (Lee & Schwarz, 2012).

In sintesi, le sensazioni del corpo, come un gusto dolce, sono un indizio per la cognizione e la dirigono, favorendo l’accessibilità della conoscenza semantica.

Nell’effetto incarnato, se presenti aspetti sensoriali e conoscenze semantiche, è possibile promuovere l’efficienza della cognizione individuale. Pertanto, sia i fattori interni ed esterni, dovrebbero essere considerati per l’elaborazione psicologica in quanto la mente non può prescindere dalle sue interazioni con corpo e ambiente circostante.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Barsalou, L. W. (2008). Grounded cognition. Annual Review of Psychology, 59.
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