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Lo stroke correlato alla gravidanza, fenomeno raro ma con incidenza in aumento

Lo stroke (ictus) in gravidanza sembra essere in aumento, tanto che negli ultimi 10 anni, si stima che l’incidenza sia aumentata del 54%.

Di Marco Tanini, Ilaria Bagnulo, Guest

Pubblicato il 20 Nov. 2019

L’ictus e le sue conseguenze sono la terza causa di morte in Italia e solo il 25% dei pazienti che riescono a sopravvivere guarisce completamente. La possibilità che una donna venga colpita da ictus ischemico o emorragico durante la gravidanza e il puerperio è un evento assolutamente raro, tuttavia è stato descritto come fenomeno in aumento.

Tanini M., Benifei F., Bagnulo I., Toccafondi A.

 

Ictus, epidemiologia

Ictus è un termine latino che significa “colpo” (in inglese stroke). Insorge, infatti, in maniera improvvisa: una persona in pieno benessere può accusare sintomi tipici che possono essere transitori, restare costanti o peggiorare nelle ore successive. In Italia l’ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie; causa il 10-12% di tutti i decessi per anno e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si verificano in Italia circa 196.000 ictus, di cui il 20% sono recidive. Il 10-20% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese e un altro 10% entro il primo anno di vita. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza (Ministero della Salute 2013).

L’ictus ha provocato nel 2001 nel mondo circa 5 milioni e mezzo di morti, pari a poco meno del 10% dei morti totali. Nella macroregione EURO A, della quale fa parte l’Italia assieme a tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea allargata, l’ictus (identificato come patologia cerebrovascolare) è la seconda causa di mortalità complessiva (Mariotti S. 2005).

Lo stato pro coagulativo in gravidanza

La gravidanza è correlata ad uno stato di ipercoagulabilità, dovuto soprattutto agli effetti dei cambiamenti ormonali fisiologici, che possono influenzare i livelli plasmatici di fattori della coagulazione o di proteine anticoagulanti. Oltre a ciò, esistono fattori aggiuntivi che possono essere responsabili dello stato ipercoagulabile, come ad esempio i fattori ereditari di rischio trombotico quali: la mutazione del fattore V Leiden (che causa la resistenza alla proteina C attivata); la mutazione G20210A del gene della protrombina; i deficit della proteina S; i deficit della proteina C; i deficit di antitrombina. Talvolta i fattori ereditari possono combinarsi con le alterazioni coagulative caratteristiche della gravidanza dovute alle variazioni ormonali della stessa (Simoni P, Campello E. 2013).

Fenomeno raro ma in aumento

La possibilità che una donna venga colpita da ictus ischemico o emorragico durante la gravidanza e il puerperio è un evento assolutamente raro, tuttavia è stato descritto come fenomeno in aumento.

In uno studio che ha coinvolto 72.221 donne fra 50 e 79 anni di età, il 4,6 % di queste donne ha riferito di avere avuto un figlio dopo i 40 anni. Confrontando i tassi di ictus, infarto e mortalità per cause cardiovascolari nei 12 anni successivi il parto, in associazione all’età in cui le donne erano diventate mamme, i ricercatori hanno visto che alle gravidanze over 40 si associa un rischio lievemente maggiore di ictus sia ischemico, quello più frequente (da 2,4% a 3,8%), che emorragico (da 0,5% a 1%) (American Heart Association 2019). Alle stesse conclusioni era giunto uno studio del 2017 che aveva preso in esame gli anni dal 1990 al 2017 stimando che l’ incidenza di stroke fosse di 30 casi ogni 100.000 gravidanze (Swartz RH, et al. 2017).

Secondo una ricerca del Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università X’ian condotta con una metanalisi riguardante oltre 3 milioni di donne sono stati registrati circa 150 mila eventi cardiovascolari nelle partecipanti, dai quali gli studiosi hanno fatto emergere l’associazione con le gravidanze (European Society of Cardiology 2018).

Le ipotesi sulla causa del fenomeno

Non è chiaro quale sia l’origine di questo aumento, seppur lieve, di incidenza di patologia cerebrovascolare nelle gravidanze e comunque nelle donne che hanno avuto una o più gestazioni.

Sicuramente la gravidanza determina un quadro di aumento dei fattori pro trombotici, in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, inoltre il lavoro cardiaco deve aumentare per assicurare un adeguato apporto di ossigeno e nutrienti al comparto feto-placentare. Sembra, tuttavia, che a favorire questo fenomeno sia soprattutto lo stato infiammatorio indotto dagli ormoni che tipicamente aumentano in gravidanza ed un incremento del grasso addominale che spesso di associa alla gestazione.

Altro fenomeno che deve essere considerato è l’ aumento dell’età delle donne durante la gravidanza e l’ aumento di ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita.

Conclusioni

Le patologie cerebrovascolari in gravidanza sembrano mostrare un trend in aumento, in particolare per quanto riguarda lo stroke. Tale aumento di incidenza è correlato sia allo stato di gravidanza che al puerperio. Sebbene l’ evento cerebrovascolare sia estremamente raro, negli ultimi 10 anni, si stima che l’ incidenza sia aumentata del 54%. E’ necessario sottolineare che nonostante tale aumento e la gravità degli esiti che tale patologia può determinare, l’ictus correlato alla gravidanza resta un fenomeno estremamente raro.

 

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