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Il continuo lavoro del nostro cervello: le regioni cerebrali deputate all’elaborazione di informazioni sociali sono attive anche durante il riposo

Durante il periodo di riposo a seguito di un compito sociale, nel nostro cervello si manifesterebbe un aumento di connessioni tra la corteccia prefrontale mediale e la giunzione temporoparietale, aree deputate all’elaborazione di informazioni sociali.

Di Raffaella Filograno

Pubblicato il 05 Giu. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:19

Nuove ricerche dimostrano come, anche durante il riposo, il nostro cervello continua ad elaborare informazioni provenienti dal nostro ambiente sociale.

 

Da uno studio condotto dal Darmouth College emerge come, anche durante il riposo, il nostro cervello continua ad assimilare informazioni, utili per l’apprendimento sociale. In un precedente articolo della Cerebral Cortex, è stata dimostrata empiricamente la funzione di due regioni del cervello, che sembrerebbero sperimentare maggiori connessioni durante il riposo, in seguito ad aver appreso informazioni riguardo il nostro ambiente sociale.

Lo studio ha preso in esame due regioni del cervello, la corteccia prefrontale mediale e la giunzione temporoparietale, deputate all’elaborazione di informazioni sociali, come personalità, stati mentali e intenzioni delle persone.

Ricerche precedenti hanno scoperto che queste due regioni presentano un picco di connessione spontaneo durante il riposo. Lo studio, condotto dal gruppo di ricerca del Darmouth College, ha voluto approfondire quanto emerso dalla ricerca a riguardo di queste aree cerebrali.

Sapevamo che le regioni coinvolte nel pensiero sociale fossero attive durante il riposo, ma non abbiamo mai capito il perché. Questo studio porta alla luce un’importante funzione di questa regione del cervello: avvalersi di queste informazioni ci permette di avere maggiore conoscenza riguardo l’ambiente sociale – dice l’autrice Meghan L. Meyer.

Nell’esperimento, 19 soggetti sono stati sottoposti a una scansione cerebrale attraverso fMRI, mentre svolgevano compiti a tema sociale e non-sociale. Prima dello svolgimento del compito, quindi a riposo, veniva effettuata una scansione cerebrale, ed un’altra in seguito ad ogni compito, durante la quale i soggetti potevano pensare a qualsiasi cosa, purché rimanessero svegli.

Per quanto concerne il compito a tema sociale, ai partecipanti veniva chiesto di guardare una fotografia di una persona, il suo titolo di lavoro (per esempio “dottore”) e due tratti utilizzati per descrivere la persona, come “educato, sincero”. In seguito i soggetti venivano invitati a dare una valutazione della persona, in particolare sul calore e la competenza che avevano percepito, su una scala da 1 a 100.

Nel compito non-sociale veniva mostrata ai partecipanti una foto di un luogo, associata a due termini che la descrivevano. È stato poi chiesto di valutare il luogo in base al calore e alla piacevolezza.

In totale sono stati completati 60 compiti sociali e 60 non sociali. Alcuni hanno svolto prima compiti sociali, altri invece compiti non-sociali. Subito dopo la scansione, i partecipanti hanno completato un test per la memoria, al fine di verificare la loro capacità di identificare persone e luoghi e i rispettivi tratti, presentati precedentemente.

È emerso dai risultati che durante il periodo di riposo dopo il compito sociale, era presente un aumento di connessioni tra la corteccia prefrontale mediale e la giunzione temporoparietale. All’aumento di connessione tra queste due regioni, corrispondeva un maggiore livello di performance nel compito della memoria.

Un’ulteriore dato che emerge dallo studio riguarda le differenze tra i soggetti che hanno completato prima i compiti sociali e i soggetti che hanno completato prima quelli non sociali: chi ha effettuato prima compiti sociali, ha presentato livelli di connessione maggiori tra le due regioni cerebrali durante il periodo di riposo sia del compito sociale che non sociale. Questo dato non è emerso negli altri soggetti.

In conclusione, lo studio dimostra una possibile funzione del cervello sembra essere quella di consolidare le informazioni sociali non appena ha la possibilità di riposare. Mayer aggiunge:

Quando la nostra mente fa una pausa, probabilmente da priorità all’apprendimento di informazioni riguardo il nostro ambiente sociale.

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