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Tematiche suicidarie e psicoterapia – Incontro del 22 ottobre presso il Centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova

Il 22 ottobre 2016 presso la sede del Centro di Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova si è tenuto un incontro sul rapporto tra suicidio e psicoterapia.

Di Mara Soliani

Pubblicato il 28 Ott. 2016

Aggiornato il 08 Dic. 2017 13:40

Sabato 22 ottobre 2016 si è svolto il secondo incontro del ciclo “Di sabato, la psicoterapia a Genova” dal titolo “Tematiche suicidarie e psicoterapia” tenuto dal Dr. Francesco Centorame presso il Centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva di Genova.

Dopo aver fornito una breve carrellata dei principali comportamenti associati al suicidio tra cui il suicidio completato (ovvero quando il soggetto ha effettivamente intenzione di morire e riesce a portare a termine il suo piano), i tentativi di suicidio (cioè comportamenti auto-inflitti potenzialmente dannosi che però non conducono a un esito letale) e l’autolesione (ovvero un atto deliberato potenzialmente dannoso), il Dr. Centorame ha inquadrato il rischio suicidario in termini di incidenza e prevalenza osservando ad esempio un maggior rischio suicidario negli uomini rispetto alle donne.

Viene aperto poi un dibattito libero incentrato sui principali fattori che conducono al suicidio quali la comorbilità con disturbi dell’umore, da abuso di sostanze, disturbi della condotta e disturbo borderline di personalità. Rispetto a quest’ultimo aspetto si è osservato come tale disturbo di personalità sia caratterizzato da squilibri affettivi, rabbia intensa e comportamento impulsivo.

L’impulsività condurrebbe non soltanto al comportamento rabbioso ma sosterrebbe anche una bassa tolleranza alla frustrazione e un’assenza di programmazione che sembrerebbe correlare direttamente ad un maggior rischio suicidario. Fattori che paiono essere secondari nei comportamenti a rischio suicidio sono invece la deprivazione di sonno e la tendenza a prendere decisioni rischiose.

Attraverso l’analisi di casi clinici, il Dr. Centorame si è poi soffermato sull’individuazione degli aspetti di prevenzione e di quelli psicologici utili per il trattamento come ad esempio la percezione di non appartenenza senza speranza di cambiamento, la convinzione di essere un peso per gli altri, un ridotto timore della sofferenza fisica e della morte, al fine di fornire esempi pratici di gestione clinica e di trattamento specifico.

Pertanto interventi terapeutici utili e necessari paiono essere non solo incentrati sulla modifica di credenze maladattive ma anche interventi mirati sull’ambiente come ad esempio il potenziamento della rete sociale del soggetto a rischio suicidario o interventi familiari tesi a migliorare i rapporti tra i parenti. A conclusione dell’interessante intervento il Dr. Centorame ha mostrato una carrellata dei principali “falsi miti” ovvero delle convinzioni più diffuse che favoriscono i tabù verso le persone suicidarie e ne ostacolano la guarigione.

 

Si segnala che il terzo incontro organizzato dal centro Psicoterapia e Scienza Cognitiva dal titolo “La ruminazione e l’alcolismo” tenuto dal Dott. Gabriele Caselli si svolgerà sabato 12 Novembre 2016 ore 10-13.

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