expand_lessAPRI WIDGET

La plasticità del cervello dalla A alla Z

La plasticità del cervello parte dal livello delle reazioni chimiche nella sinapsi per arrivare fino alla plasticità nel comportamento. %%page%%

Di Guest

Pubblicato il 11 Gen. 2016

SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati

L’edizione di dicembre della rivista Current Opinion in Neurobiology riassume le conoscenze attuali sulla plasticità del cervello, intesa in senso molto ampio, partendo dall’infinitamente piccolo (plasticità a livello molecolare, nelle sinapsi) per arrivare fino al livello ‘macro’ (la plasticità osservabile nel comportamento umano).

Alessandro Treves (SISSA) e Thomas Mrsic-Flogel (Università di Basilea) hanno curato questo numero, coinvolgendo alcuni dei maggiori esperti internazionali sull’argomento. In una conferenza di Ted di qualche tempo fa, Roberto D’Angelo e Francesca Fedeli raccontano l’esperienza del loro figlio Mario: colpito a soli dieci giorni di vita da un infarto cerebrale, sembrava destinato a vivere con solo mezzo cervello funzionante, con tutte le difficoltà che ne conseguono a livello cognitivo (e motorio). Così non è stato: il bimbo a due anni (lo si vede nel video) riesce a camminare e parlare in maniera comparabile a quella di un coetaneo. Non è un miracolo: anche se il caso di Mario è particolarmente fortunato (anche grazie all’enorme impegno dei genitori nell’aiutarlo): ci troviamo di fronte a uno dei tanti esempi della capacità del sistema nervoso di adattarsi con successo alle condizioni avverse.

L’ARTICOLO PROSEGUE DOPO IL VIDEO

 

Gli scienziati parlano di plasticità del cervello, un tema di grande interesse nella ricerca in neuroscienze, al quale è ora dedicato l’intero numero di dicembre della rivista Current Opinion in Neurobiology curato da Alessandro Treves, professore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e Thomas Mrsic-Flogel, dell’Università di Basilea in Svizzera. La rivista è specializzata in lavori di rassegna sistematica della letteratura su argomenti specifici, fondamentali per dare un quadro complessivo della ricerca alla comunità scientifica.

[blockquote style=”1″]L’edizione che abbiamo curato mirava a spaziare e a collegare concettualmente ambiti di ricerca differenti che raramente comunicano fra loro: si esplora la plasticità dal livello delle reazioni chimiche che avvengono dentro la sinapsi, per poi procedere in ‘su’ fino alla plasticità nel comportamento, passando attraverso diversi stadi, e con un excursus anche nell’intelligenza artificiale[/blockquote] spiega Treves.

Tanti ricercatori, tante sfaccettature [blockquote style=”1″]Su richiesta dell’editore, per comporre questo numero dedicato, abbiamo raccolto una trentina di lavori di rassegna redatti da scienziati esperti nel campo[/blockquote] spiega ancora Treves.

[blockquote style=”1″]Quali sono i “pezzi” più significativi? Per esempio quello di Judit Gervain, ex studentessa SISSA ora all’Universitè Paris Descartes, dedicato alla plasticità del linguaggio alla nascita, o quello di Agnes Kovacs, anche lei ex SISSA, ora all’Università Centrale Europea di Budapest, sulla flessibilità cognitiva legata al bilinguismo. O ancora, molto interessante è il lavoro di Yasser Roudi, brillante ex-studente SISSA ora al Kavli Institute, vincitore in Aprile del premio Eric Kandel, assegnato ogni due anni ad un giovane neuroscienziato, che tratta di “deep learning”, il nuovo “tormentone” dell’intelligenza artificiale.[/blockquote]

LINK UTILI: • Link all’edizione di Current Opinion in Neurobiology dedicata alla plasticità: http://goo.gl/1PTcTU

IMMAGINI: • Crediti: r. nial bradshaw Flickr: https://goo.gl/sMmCxK

Contatti: Ufficio stampa: [email protected]

Tel: (+39) 040 3787644 | (+39) 366-3677586

via Bonomea, 265 34136 Trieste

Maggiori informazioni sulla SISSA.

The December issue of the journal Current Opinion in Neurobiology reviews current knowledge about brain plasticity, in its broadest sense, starting from the infinitely small (plasticity at the molecular level, in synapses) up to the macro level (the plasticity observable in human behaviour).

Alessandro Treves (SISSA) and Thomas Mrsic-Flogel (University of Basel) have edited this issue involving some of the leading international experts in the field. At a Ted conference held some time ago, Roberto D’Angelo and Francesca Fedeli recounted the experience of their son Mario: struck by a cerebral infarction when he was only 10 days old, he seemed destined to live with only one half of his brain functioning, with all the difficulties such a condition would entail at the cognitive (and motor) level. But things went differently: at 2 years of age the boy (he can be seen in the video) can walk and speak like any other child of his age. It is not a miracle: even though Mario’s case is particularly lucky (in part thanks to his parents’ huge commitment to helping him), it is one of the many examples of the nervous system’s ability to adapt successfully to adverse conditions.

Scientists call it plasticity of the brain, a subject of great interest in neuroscience research, to which the journal Current Opinion in Neurobiology has now devoted its entire December issue, edited by Alessandro Treves, professor at the International School for Advanced Studies (SISSA) of Trieste and Thomas Mrsic-Flogel of the University of Basel in Switzerland. The journal specialises in systematic reviews of the literature on given topics, which are crucial for providing the scientific community with an overall view of the relevant research.

[blockquote style=”1″]The issue we edited aimed to bring together and conceptually connect different fields of research that rarely communicate with one another: it explores the different levels of brain plasticity from the chemical reactions taking place in synapses right up to plasticity in behaviour, passing through the different stages, and with a foray also into artificial intelligence[/blockquote] explains Treves.

Many researchers, many facets[blockquote style=”1″] On the publisher’s request, to put this issue together we collected about thirty reviews written by experts in the field[/blockquote] continues Treves. Which are the most significant contributions?

[blockquote style=”1″]For example, the paper by Judit Gervain, former SISSA student now at Université Paris Descartes, devoted to language plasticity at birth, or the review by Agnes Kovacs, also a former SISSA student and now at the Central European University of Budapest, on the cognitive flexibility associated with bilingualism. Or still another interesting piece is the paper about “deep learning” – the new buzz word in artificial intelligence – written by Yasser Roudi, a brilliant ex-SISSA student now at the Kavli Institute, who last April won the Eric Kandel prize, awarded to a young neuroscientist every two years.[/blockquote]

USEFUL LINKS: • Link to the issue of Current Opinion in Neurobiology devoted to plasticity: http://goo.gl/1PTcTU

IMAGES: • Crediti: r. nial bradshaw (Flickr: https://goo.gl/sMmCxK)

Contact: Press office: [email protected]

Tel: (+39) 040 3787644 | (+39) 366-3677586

via Bonomea, 265 34136 Trieste

More information about SISSA.

Si parla di:
Categorie
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
La psicoterapia è un trattamento biologico
La plasticità neurale e i cambiamenti prodotti dalla psicoterapia nel cervello

Alcuni studi hanno dimostrato come la psicoterapia produca dei cambiamenti anche nell'attività funzionale del cervello - Neuropsicologia %%page%%

ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel