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Efficacia della terapia metacognitiva nel trattamento dell’ansia e della depressione

Una meta-analisi dell’ efficacia della terapia metacognitiva nel trattamento dell’ansia e della depressione: outcome ed effetti su sintomi e metacognizioni

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 28 Gen. 2016

La terapia metacognitiva

La terapia metacognitiva (o in inglese Metacognitive therapy – MCT) nasce alla fine del ventesimo secolo come un approccio innovativo nell’abito della psicopatologia e psicoterapia (Wells, 1995). Secondo Wells (2009) la metacognizione può essere semplicemente definita come “cognizione riguardo la cognizione” – in altre parole pensieri, credenze, valutazioni cognitive che abbiamo riguardo i nostri processi mentali. La metacognizione è un aspetto del funzionamento mentale che controlla i processi attentivi e di pensiero.
Il modello proposto dalla terapia metacognitiva si configura come transdiagnostico e sostiene che il mantenimento della psicopatologia e’ legato a uno stile di pensiero perseverativo – definto come sindrome attentiva cognitiva (in inglese cognitive attentional syndrome -CAS).

 

Che cosa e’ la sindrome attentiva cognitiva – CAS

La CAS consiste in un insieme di diverse forme di pensiero ripetitivo e perseverante, tra cui il rimuginio, la ruminazione, l’attenzione selettiva su stimoli minacciosi e strategie di coping disfunzionali, nonche’ da comportamenti autoregolatori maladattivi (ad esempio evitamento e soppressione dei pensieri). Secondo il modello della terapia MCT la CAS e’ causata e mantenuta dalle metacognizioni dell’individuo, e cioe’ credenze riguardo il controllo, la regolazione e il processamento dei pensieri e delle emozioni. Ad esempio, una credenza metacognitiva disfunzionale puo’ essere: “i miei pensieri sono incontrollabili”. Nel corso di una terapia metacognitiva la CAS viene identificata all’interno di una concettualizzazione del caso clinico e trattata attraverso l’identificazione e la modificazione delle credenze metacognitive disfunzionali. Tra le tecniche terapeutiche utilizzate a questo scopo ritroviamo i training attentivi, la detached mindfulness, e altre tecniche comportamentali.

 

Il rapporto tra terapia metacognitiva e altre terapie cognitive

Quale e’ il rapporto tra terapia metacognitiva e CBT standard? Rispetto alle forme di psicoterapia cognitivo-comportamentale standard, la terapia metacognitiva si focalizza sui processi di pensiero piuttosto che sui contenuti del pensiero. Secondo la terapia metacognitiva i pensieri negativi sarebbero normali nella misura in cui si presentano in modo transitorio, ma se non adeguatamente regolati possono innescare facilmente rimuginio e ruminazione. E’ dunque il modo con cui un individuo si relaziona ai propri pensieri che sarebbe discriminante in termini psicopatologici . Pur riconoscendo le proprie radici nell’approccio cognitivo, la terapia metacognitiva si considera una terapia distinta che utilizza una specifica formulazione del caso e un insieme di tecniche particolari. La TMC mostra somiglianze con le cosiddette terapie di terza ondata poiche’ si focalizza sul modo in cui la persona gestisce, osserva ed elabora i propri pensieri, ma rispetto a queste offre una particolare concettualizzazione della psicopatologia e del suo mantenimento, focalizzandosi appunto sulle metacognizioni.

 

Una meta-analisi dell’efficacia della terapia metacognitiva nel trattamento dell’ ansia e della depressione

Recentemente una interessante metanalisi di Normann e colleghi (2014) si e’ addentrata nella questione dell’ efficacia della terapia metacognitiva. In particolare l’analisi si e’ focalizzata su ansia e depressione, disturbi e sintomatologie ampiamente diffusi nella popolazione. Per ciascuno studio riscontrato in letteratura e’ stato considerato l’effetto della terapia metacognitiva sulla variabile di outcome principale e l’effetto sui sintomi di ansia e depressione. Inotre sono stati analizzati i cambiamenti nelle metacognizioni che sarebbero alla base del mantenimento dei disturbi psicopoatologici e che sembrerebbero avere una funzione di mediatori nell’ efficacia della terapia metacognitiva.

L’analisi della letteratura e’ esitata in 16 studi pubblicati sull’efficacia della terapia metacognitiva (e anche una serie di studi non ancora pubblicati al momento della review) e di questi 9 si possono definire trial controllati, per un totale di 384 soggetti trattati attraverso percorsi di terapia metacognitiva (individuale o di gruppo).

Per ciascuno studio e’ stata estratta una variabile di outcome principale (ad esempio i punteggi al Penn State Worry Questionnaire, o allo State-Trait-Anxiety Inventory- T ); in secondo luogo sono stati estratti i punteggi a test generalmente utilizzati per l’assessment della sintomatologia ansioso e depressiva, quali il Beck Anxiety Inventory e il Beck Depression Inventory. Infine dalla maggior parte degli studi e’ stato possibile considerare un’ulteriore variabile relativa alle credenze metacognitive attraverso i punteggi del Metacognition Questionnaire. Le analisi statistiche sono state effettuate aggregando la media della dimensione dell’effetto (effect size) all’interno di ogni singola condizione di trattamento (considerando i cambiamenti pre-post test nelle diverse variabili di outcome, nelle misure di ansia e depressione e nelle variabili metacognitive). Inoltre sono state analizzate le ampiezze dell’effetto tra gruppi – considerando i cambiamenti pre-post test nel confronto delle condizioni MCT (soggetti sottoposti a terapia metacognitiva), controllo (soggetti in lista d’attesa non sottoposti ad alcuna terapia) e CBT (soggetti sottoposti a terapia cognitiva standard).

Dalle analisi e’ emerso che la media aggregata della dimensione dell’effetto della terapia metacognitiva within group e’ elevata (ottentuta dai 16 studi pubblicati e considerati in questa metaanalisi) considerando i cambiamenti pre-post assessment nelle variabili di outcome e nelle misure dei sintomi ansioso-depressivi (non confrontati pero’ con altre condizioni di trattamento), a sostegno dell’ipotesi dell’efficacia della terapia metacognitiva, con un mantenimento degli effetti terapeutici anche nel follow up. Similmente, si e’ riscontrato un ampio effect size nel cambiamento nelle metacognizioni, tale per cui come ci si poteva attendere la terapia metacognitiva agisce proprio modificando le credenze metacognitive maladattive.

Riguardo il confronto tra condizioni di trattamento, le differenze maggiori in termini di ampiezza dell’effetto si riscontrano tra terapia metacognitiva e la condizione di assenza di trattamento, in cui si rileva un maggiore effetto aggregato della prima rispetto alla seconda condizione. Nel confronto tra terapia metacognitiva e terapia cognitiva standard, sembra esserci comunque un’ampiezza maggiore dell’effetto nella condizione della terapia metacognitiva rispetto alla condizione CBT (in misura piu’ contenuta rispetto al confronto terapia metacognitiva – assenza di trattamento), anche se gli studi che hanno paragonato le due tipologie di trattamento (e considerati in questa meta-analisi) sono ancora piuttosto esigui.

Dunque i risultati della meta-analisi dimostrano che la terapia metacognitiva e’ una terapia efficace nel trattamento dell’ansia e della depressione, e anche con una dimensione piu’ ampia dell’effetto rispetto ad altre terapie CBT standard. E’ importante pero’ essere cauti nel leggere e generalizzare questi primi risultati viste alcune debolezze degli studi inclusi in questa analisi, tra cui una limitata numerosita’ del campione e condizioni di controllo non sempre ideali (ad esempio, vi sono pochi studi in cui si analizza e si confronta la terapia metacognitiva con altre tipologie di terapie evidence-based). Ad ogni modo, a seguito dell’analisi aggregata di questi 16 studi presenti in letteratura, la terapia metacognitiva e’ definibile come una terapia dimostrata efficace nel trattamento dell’ ansia e della depressione, sia in termini di patologie principali riscontrabili nell’individuo che in qualita’ di sintomatologia presente in comorbilita’ con altre diagnosi principali.

 

Congresso di Terapia Metacognitiva Milano 2016

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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