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I Croods: la paura e l’ansia di Grug

I Croods sono una famiglia di cavernicoli alle prese con mille pericoli: spetterà al padre Grug lottare contro paura e ansia per proteggere la sua famiglia.

Di Francesca Soresi

Pubblicato il 12 Giu. 2014

“Le novità sono un pericolo, dovete sempre avere paura”, ecco cosa cerca di insegnare papà Grug alla propria famiglia. Ma dopo la terapia con il nomade Guy, Grug cambia idea.

 

I Croods è un film di animazione del 2013 scritto e diretto da Kirk De Micco e Chris Sanders. Racconta la storia di una famiglia di cavernicoli, i Croods appunto, sopravvissuti a numerose avversità, come punture di zanzara e animali feroci, grazie all’accudimento premuroso (forse troppo a volte!) di papà Grug, che costringe il resto della famiglia a rifugiarsi, per la maggior parte del tempo, nella sicura caverna.

I Croods conoscono molto bene la paura e il suo funzionamento, poiché la sperimentano in numerose occasioni: la paura è l’emozione che ci segnala un pericolo e prepara l’organismo ad affrontare la situazione temuta e ad allontanare la minaccia, aumentando lo stato di vigilanza e l’attenzione e attivando risorse aggiuntive con estrema rapidità. Se proviamo paura siamo pronti a reagire e le reazioni sono fuga e/o attacco.

La paura si attiva quando il pericolo è in corso, quindi ad esempio quando i Croods vengono attaccati da un grande felino preistorico: Grug attacca e il resto della famiglia si nasconde. L’atteggiamento protettivo del padre è dettato evidentemente da esperienze di vita simili a queste, in cui ha appreso che le strategie migliori di fronte a ciò che fa paura sono solo due: fuggire o difendersi.

Nel corso della storia, però vediamo che Grug si agita anche in situazioni dove il pericolo non è in corso, ma se il pericolo non è imminente allora l’emozione che sta provando non è paura, ma sta sperimentando qualche altra emozione che lo porta ad evitare le situazioni attivanti.

La paura è una delle emozioni più primitive ed è comune agli essere umani e animali. Sua sorella evoluta è l’ansia, un’emozione tipicamente umana, che si attiva per motivi e in modi identici a quelli della paura. La differenza tra le due si riscontra nella consistenza della minaccia: più è definita e più si parla di paura, mentre se è indefinita e vaga, si parla di ansia. Inoltre l’ansia è riferita ad eventi non immediati ed infatti in essa l’attivazione corporea è meno massiccia e pervasiva (Apparigliato M. & Lissandron S., 2004).

È più probabile che sia l’ansia, e non la paura, a colpire Grug di fronte alla vista del mare per la prima volta. Lì non c’è un pericolo imminente, ma Gurg non ha gli strumenti per distinguere ciò che è un pericolo reale e immediato, interruttore della paura, da un pericolo potenziale per il futuro, che invece accende l’ansia, e in questa confusione l’unica cosa che gli appare sensata è considerare il mondo come pericoloso, pensiero che si traduce in “le novità sono un pericolo, dovete sempre avere paura”, e agire di conseguenza.

Il circolo paura-fuga/attacco viene generalizzato nel tentativo di controllare tutto ciò che potrebbe essere una minaccia per il suo scopo primario di proteggere la sua famiglia. Automatizza l’assegnazione dell’etichetta pericolo a tutto ciò che è nuovo: qualsiasi segnale viene sopravvalutato come estremamente pericoloso mentre le capacità personali di fronteggiare la situazione vengono sottovalutate (per questo il mare diventa pericoloso come l’attacco di un animale feroce) e il comportamento messo in atto è l’evitamento, che si concretizza nella fuga dentro la caverna.

Quando la paura diventa ansia, Grug non ha gli strumenti per trovare strategie alternative a quelle automatiche dettate dalla paura (fuga e attacco), perché non ha ancora imparato la differenza tra le due e quindi non sa che può gestirle in modi diversi e altrettanto funzionali.

Nel momento in cui, a causa di terremoti violenti, i Croods sono costretti ad abbandonare la caverna perché non è più sicura, è Guy, un ragazzo nomade, che va in loro soccorso e li porta in salvo.

Guy mostra a Grug come sia possibile fronteggiare l’ansia utilizzando le idee, questo favorisce il blocco dell’automatismo novità-pericolo-fuga e Grug impara via via a sostituire i pensieri che associava all’ansia (sopravvalutazione dei segnali e sottovalutazione delle proprie capacità) con alternative più funzionali, come un ce la posso fare, sono in grado.

Abbiamo un film a lieto fine perché Grug, dopo quello che potrebbe essere un primitivo percorso terapeutico con Guy, impara a distinguere la paura dall’ansia comprendendo quando si tratta di un pericolo reale, ed è quindi più funzionale scappare o difendersi, e quando invece la minaccia è meno definita e non immediata concedendo così tempo per pensare ad alternative e modi funzionali di risolvere la situazione problematica.

Controindicazioni: non ce ne sono. Questo è un film che aiuta a capire la differenza tra paura e ansia e mostra come è possibile fronteggiarle in modo funzionale senza lasciarsene sopraffare, anche se sono molto intense.

 

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BIBLIOGRAFIA:

  • Apparigliato M. & Lissandron S. (A cura di) (2004). Emozioni consuete e inconsuete in psicoterapia cognitiva. Deleyva Editore, Milano. ACQUISTA
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Francesca Soresi
Francesca Soresi

Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale a San Donato Milanese (MI)

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