“Le novità sono un pericolo, dovete sempre avere paura”, ecco cosa cerca di insegnare papà Grug alla propria famiglia. Ma dopo la terapia con il nomade Guy, Grug cambia idea.
I Croods è un film di animazione del 2013 scritto e diretto da Kirk De Micco e Chris Sanders. Racconta la storia di una famiglia di cavernicoli, i Croods appunto, sopravvissuti a numerose avversità, come punture di zanzara e animali feroci, grazie all’accudimento premuroso (forse troppo a volte!) di papà Grug, che costringe il resto della famiglia a rifugiarsi, per la maggior parte del tempo, nella sicura caverna.
I Croods conoscono molto bene la paura e il suo funzionamento, poiché la sperimentano in numerose occasioni: la paura è l’emozione che ci segnala un pericolo e prepara l’organismo ad affrontare la situazione temuta e ad allontanare la minaccia, aumentando lo stato di vigilanza e l’attenzione e attivando risorse aggiuntive con estrema rapidità. Se proviamo paura siamo pronti a reagire e le reazioni sono fuga e/o attacco.
La paura si attiva quando il pericolo è in corso, quindi ad esempio quando i Croods vengono attaccati da un grande felino preistorico: Grug attacca e il resto della famiglia si nasconde. L’atteggiamento protettivo del padre è dettato evidentemente da esperienze di vita simili a queste, in cui ha appreso che le strategie migliori di fronte a ciò che fa paura sono solo due: fuggire o difendersi.
Nel corso della storia, però vediamo che Grug si agita anche in situazioni dove il pericolo non è in corso, ma se il pericolo non è imminente allora l’emozione che sta provando non è paura, ma sta sperimentando qualche altra emozione che lo porta ad evitare le situazioni attivanti.
La paura è una delle emozioni più primitive ed è comune agli essere umani e animali. Sua sorella evoluta è l’ansia, un’emozione tipicamente umana, che si attiva per motivi e in modi identici a quelli della paura. La differenza tra le due si riscontra nella consistenza della minaccia: più è definita e più si parla di paura, mentre se è indefinita e vaga, si parla di ansia. Inoltre l’ansia è riferita ad eventi non immediati ed infatti in essa l’attivazione corporea è meno massiccia e pervasiva (Apparigliato M. & Lissandron S., 2004).
È più probabile che sia l’ansia, e non la paura, a colpire Grug di fronte alla vista del mare per la prima volta. Lì non c’è un pericolo imminente, ma Gurg non ha gli strumenti per distinguere ciò che è un pericolo reale e immediato, interruttore della paura, da un pericolo potenziale per il futuro, che invece accende l’ansia, e in questa confusione l’unica cosa che gli appare sensata è considerare il mondo come pericoloso, pensiero che si traduce in “le novità sono un pericolo, dovete sempre avere paura”, e agire di conseguenza.
Il circolo paura-fuga/attacco viene generalizzato nel tentativo di controllare tutto ciò che potrebbe essere una minaccia per il suo scopo primario di proteggere la sua famiglia. Automatizza l’assegnazione dell’etichetta pericolo a tutto ciò che è nuovo: qualsiasi segnale viene sopravvalutato come estremamente pericoloso mentre le capacità personali di fronteggiare la situazione vengono sottovalutate (per questo il mare diventa pericoloso come l’attacco di un animale feroce) e il comportamento messo in atto è l’evitamento, che si concretizza nella fuga dentro la caverna.
Quando la paura diventa ansia, Grug non ha gli strumenti per trovare strategie alternative a quelle automatiche dettate dalla paura (fuga e attacco), perché non ha ancora imparato la differenza tra le due e quindi non sa che può gestirle in modi diversi e altrettanto funzionali.
Nel momento in cui, a causa di terremoti violenti, i Croods sono costretti ad abbandonare la caverna perché non è più sicura, è Guy, un ragazzo nomade, che va in loro soccorso e li porta in salvo.
Guy mostra a Grug come sia possibile fronteggiare l’ansia utilizzando le idee, questo favorisce il blocco dell’automatismo novità-pericolo-fuga e Grug impara via via a sostituire i pensieri che associava all’ansia (sopravvalutazione dei segnali e sottovalutazione delle proprie capacità) con alternative più funzionali, come un ce la posso fare, sono in grado.
Abbiamo un film a lieto fine perché Grug, dopo quello che potrebbe essere un primitivo percorso terapeutico con Guy, impara a distinguere la paura dall’ansia comprendendo quando si tratta di un pericolo reale, ed è quindi più funzionale scappare o difendersi, e quando invece la minaccia è meno definita e non immediata concedendo così tempo per pensare ad alternative e modi funzionali di risolvere la situazione problematica.
Controindicazioni: non ce ne sono. Questo è un film che aiuta a capire la differenza tra paura e ansia e mostra come è possibile fronteggiarle in modo funzionale senza lasciarsene sopraffare, anche se sono molto intense.
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BIBLIOGRAFIA:
- Apparigliato M. & Lissandron S. (A cura di) (2004). Emozioni consuete e inconsuete in psicoterapia cognitiva. Deleyva Editore, Milano. ACQUISTA