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Dipendenza da sostanze e neuroscienze: scoperto un gene coinvolto nello sviluppo della dipendenza

Un gene essenziale per il normale sviluppo cerebrale e correlato ai disturbi dello spettro autistico sarebbe responsabile anche della dipendenza da sostanze

Di Roberta Mazzara

Pubblicato il 20 Mag. 2014

Aggiornato il 24 Giu. 2014 15:54

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Recentemente sulla rivista di neuroscienze Neuron, è stato pubblicato un lavoro effettuato presso l’Ospedale McLean di Belmont, Massachusetts, il quale dimostrerebbe che un gene essenziale per il normale sviluppo cerebrale e correlato ai disordini dello spettro autistico, giocherebbe anche un ruolo fondamentale nei comportamenti di dipendenza da sostanze.

 

Come affermato da Christopher Cowan, direttore del Laboratorio Integrato di Neurobiologia del McLean e professore associato di Psichiatria alla Harvard Medical School, l’esposizione cronica all’uso di droghe causa dei cambiamenti nel cervello, cambiamenti che sarebbero il substrato biologico del passaggio da uso sporadico alla dipendenza. Cowan sottolinea l’importanza dello studio di tali cambiamenti, i quali ci permetterebbero di individuare le molecole responsabili dello sviluppo della dipendenza e permettere, quindi, di identificare dei nuovi trattamenti terapeutici.

 

Il team del Laboratorio Integrato di Neurobiologia, guidato da Laura Smith, PhD, docente alla Harvard Medical School, ha utilizzato modelli animali per mostrare come la proteina correlata alla Sindrome dell’X Fragile, la FMRP, giochi un ruolo nello sviluppo dei comportamenti relati alla dipendenza da sostanze. La FMRP sarebbe la proteina mancante nella Sindrome dell’X Fragile: la mancanza di un singolo gene, quindi, sarebbe la causa di autismo e disabilità intellettiva. In accordo all’importanza giocata da tale proteina, il team di lavoro ha trovato come la cocaina la utilizzi per facilitare i cambiamenti cerebrali coinvolti nei comportamenti da abuso di sostanze.

 

Cowan sottolinea come la FMRP controlli la riorganizzazione e la forza delle connessioni cerebrali durante i processi sottesi al normale sviluppo del cervello. In accordo a tale funzione, essa giocherebbe un ruolo fondamentale anche nel cambiare le connessioni cerebrali che sottostanno all’assunzione ripetuta di cocaina.

“Sappiamo che l’esperienza può modificare il cervello in modo consistente. Alcuni di tali cambiamenti cerebrali ci aiutano, permettendoci di apprendere e ricordare. Altri cambiamenti sono dannosi, come quelli che avvengono negli individui con problemi di abuso di sostanze”, affermano Cowan e Smith. “Mentre FMRP permette agli individui di apprendere e ricordare in modo adeguato stimoli del loro ambiente circostante, essa controlla anche come il cervello risponde alla cocaina e finisce per rinforzare i comportamenti di dipendenza. Attraverso una migliore comprensione del ruolo di FMRP in tale processo, potremmo essere in grado di suggerire delle valide opzioni terapeutiche per prevenire o invertire tali cambiamenti cerebrali”.

 

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Roberta Mazzara

Psicologa. Specializzanda iscritta alla Scuola di Neuropsicologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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