Assisi 2013
Umorismo genitoriale:
relazione tra stile educativo familiare basato sul senso dell’umorismo e autostima nei figli.
Lorena Notarangelo, Sonia Abbondanza,
(Studi Cognitivi – San Benedetto del Tronto)
INTRODUZIONE:
L’obiettivo della ricerca è quello di scoprire l’eventuale esistenza di una relazione tra uno stile educativo familiare basato sul senso dell’umorismo come strategia di coping e in modo autorinforzativo e una relativa buona autostima nei figli.
In un’atmosfera caratterizzata dalla serietà, ridere viene considerato come un disturbo, mentre proprio la risata, la comicità e l’umorismo potrebbero liberare energie, mettere in discussione la routine. Il buon senso dell’umorismo è una delle caratteristiche più desiderabili che un individuo possa sviluppare in quanto fornisce una strategia alternativa che rende capaci di cambiare prospettiva rispetto a una situazione stressante, reinterpretandola in un nuovo modo, cambiando punto di vista e rendendola meno minacciosa.
Il senso dell’umorismo, influendo positivamente sulla valutazione degli eventi, attenuerebbe le risposte emozionali e comportamentali negative, favorendo un decentramento e una risposta comportamentale positiva.
Secondo la letteratura attuale, l’umorismo e il ridere sarebbero potenti mezzi di comunicazione che permetterebbero:
- di simulare e rinnovare le proprie origini;
- di interrompere il corso ordinario delle cose per aprire una finestra su un mondo altro, dove è possibile abbandonare le maschere e viversi liberamente in una dimensione diversa, giocosa e gioiosa;
- di “ritualizzare l’aggressività” e di trovare un suo canale di espressione necessario e riconosciuto dalla collettività;
- di rinforzare le norme sociali, i valori della comunità e di dare in tal modo un senso pieno alle esistenze individuali.
L’obiettivo della ricerca è quello di scoprire l’eventuale esistenza di una relazione tra uno stile educativo familiare basato sul senso dell’umorismo come strategia di coping e in modo autorinforzativo e una relativa buona autostima nei figli.
Il campione è formato da 135 genitori e figli, 76 della Quarta e Quinta classe della Scuola Primaria e 59 della Prima e Seconda classe della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Ist. Comprensivo n° 2 di Vasto (Ch).
Sono stati somministrati:
ai genitori:
• Assessing Parenting Styles: per valutare lo stile genitoriale. Il questionario pone domande sui sentimenti di tristezza, paura e rabbia sia nei genitori che nei loro figli. È composto da 81 item a cui il soggetto deve rispondere vero o falso a seconda se l’affermazione sia per lui prevalentemente vera o prevalentemente falsa. I risultati delineano quattro tipologie di stili genitoriali: (A) Respingente – Distaccato, (B) Criticista, (C) Permissivo e (D) Coach Emozionale. (Simon and Schuster, 1997).
• CHS – Coping Humor Scale: per valutare l’utilizzo dell’umorismo come strategia di coping. Il questionario è ideato per misurare in maniera specifica la capacità del soggetto esaminatore di far fronte a situazioni di stress attraverso il ricorso all’uso dell’umorismo.
Composto da 7 item, rispetto ai quali il soggetto deve indicare, su una scala da 1 (forte disaccordo) a 4 (forte accordo), quanto si sente d’accordo con ciò che viene affermato in ciascuna voce (Martin e Lefcourt, 1983).
• HSQ – Humor Styles Questionnaire: misura le differenze individuali negli stili di umorismo. È un test di autovalutazione impiegato per identificare in che modo gli individui utilizzano l’umorismo nelle loro vite. È composto da 32 item, il soggetto deve indicare, su una scala da 1 (completamente in disaccordo) a 7 (completamente d’accordo), quanto si sente d’accordo con ciò che viene affermato in ciascun item. La combinazione di questi fattori crea quattro stili distinti: u. Affiliativo, u. di Automiglioramento, u. Aggressivo e u. Controproducente (Martin e Doris, 2003).
• CBCL – Child Behavior CheckList: consente di ottenere un quadro descrittivo globale emozionale del bambino. È uno strumento multi-assiale che permette la valutazione del bambino, dai genitori, dagli insegnanti e in modo autovalutativo. Tutti i 3 strumenti includono la misurazione di 8 costrutti: Ritiro Sociale, Lamentele Somatiche, Ansia/Depressione, Problemi Sociali, Problemi di Pensiero, Problemi di Attenzione, Comportamento Delinquenziale e Comportamento Aggressivo. Nella ricerca sono state prese in considerazione solo 3 costrutti:Ritiro Sociale, Ansia/Depressione e Comportamento Aggressivo (Thomas M. Achenbach, 1991)
Ai figli:
• TMA – Test Multidimensionale dell’Autostima: consente la misurazione dell’autostima in età evolutiva. Il test è articolato su 6 scale intercorrelate: Interpersonale, Competenza, Emotività, Scolastica, Familiare, Corporea. Il soggetto deve indicare quanto si sente in accordo con ciò che viene affermato in ciascun item, su una scala che va da AV (Assolutamente Vero) a NAV (Non Assolutamente Vero). Nella ricerca sono state prese in considerazione solo 2 scale: Competenza ed Emotività. (Bruce A. Bracken, 1992)
L’analisi delle correlzioni tra le variabili dipendenti (comportamenti problematici e autostima) e i predittori (stile di umorismo e stile di coping) non evidenzia nessun risultato significativo.
Nessuna delle scale dell’Umorismo (HSQ e CHS) è correlata con le sottoscale del CBCL e del TMA.
Non ci sono correlazioni con l’autostima dei figli, ma è interessante notare le associazioni tra stile genitoriale e tipo di umorismo.
Si può concludere che:
- L’Umorismo Affiliativo è correlato a uno stile genitoriale D – Coach Emozionale;
- L’Umorismo di Automiglioramento è correlato a uno stile genitoriale A- Respingente – distaccato e di poco ascolto;
- L’Umorismo Controproducente è correlato a uno stile genitoriale C – Permissivo, ma anche D –Coach Emozionale.
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BIBLIOGRAFIA:
- Rolla E. (2005), Così non mi piaccio. La terapia dell’umorismo. Gribaudi.
- Terzi A., Broggi V. (2007), Siamo seri! Proposte per educare al ridere. Edizioni La Meridiana