La Redazione di State of Mind consiglia la lettura di questo contenuto:
Le neuroscienze cognitive, con riferimento a tecniche di neuroimaging funzionale, possono influenzare le perizie in ambito penale: punti di vista in contrasto rispetto all’uso o meno di tali tecniche.
Nell’ultimo decennio le neuroscienze cognitive hanno conosciuto un vero e proprio boom. Lo sviluppo dello studio delle basi neurobiologiche delle nostre abilità mentali più alte – come linguaggio, ragionamento, intenzione, memoria e percezione – è stato tumultuoso. Per “osservare” la relazione tra attività cerebrale e abilità mentali, i neuroscienziati cognitivi utilizzano tecnologie di neuroimaging funzionale che misurano il metabolismo del cervello e che sono ormai entrate nelle aule dei tribunali, sia negli Stati Uniti che in altri paesi. Tra questi anche l’Italia. Una delle applicazioni più controverse di questa metodica è la prova del vizio di mente nel processo penale.
«Non sono stato io, è stato il mio cervello»Consigliato dalla Redazione
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