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Pubblicata su Science l’ultima scoperta relativa alla relazione con il cibo. I ricercatori del Nord Carolina hanno trovato nei topi un altro interruttore della fame.
La zona che hanno studiato è quella del letto della stria terminale (Bnst), i neuroni di questa zona si attivano quando mangiamo andando ad inibire l’ipotalamo che regola anche l’alimentazione.
Praticamente i ricercatori hanno visto che quando si attiva l’area Bnst nell’ipotalamo si verifica lo spegnimento di una particolare tipologia di neuroni (quelli glutammatergici) che induce i topi a mangiare anche se sono già sazi. Se invece l’area di Bnst è spenta o disattivata i topi ignorano il cibo anche se affamati.
Questa ricerca potrebbe essere utile al fine di comprendere i disturbi alimentari e l’obesità da un punto di vista neurologico e trovare risposte e mirate a questo problema da una prospettiva più ampia.
«Lo studio sottolinea come l’obesità e gli altri disturbi alimentari abbiano una base neurologica», spiega il coordinatore dello studio Garret Stuber. «Grazie a nuovi studi – conclude – potremo scoprire come regolare l’attività delle cellule di una specifica regione del cervello così da mettere a punto nuove terapie».
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