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APA 2013 – Il congresso annuale della American Psychological Association

Molti temi sociali: tossicodipendenza, sfruttamento sessuale, terrorismo. APA 2013 è un congresso sulle ricadute pratiche e sociali del lavoro psicologico

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 01 Ago. 2013

Aggiornato il 18 Set. 2013 12:45

APA 2013

American Psychological Association

Honolulu, Hawai

APA 2013 Congress Hawaii Honolulu American Psychological Association

Inizia giovedì 1 agosto a Honolulu il congresso annuale dell’APA (American Psychological Association).

Sbirciando la pagina web del congresso, le dimensioni dell’evento appaiono mastodontiche: circa 1300 sessioni. Naturalmente, riuscirò a descrivere direttamente un numero minimo di eventi. Per ottenere una visione d’insieme do, mentre sono in viaggio, una scorsa preliminare al programma e, in particolare, alle plenary session, che trovate elencate qui.

In cima alla lista troviamo una presentazione sulle dipendenze, le addiction. Il taglio è sia di sensibilizzazione culturale che scientifico. Lo speaker è, almeno in USA, una personalità nota e influente: David Sheff, giornalista, autore di libri e apparso nel 2009 nella lista stilata ogni anno dal Time delle persone più influenti in USA. Sheff è diventato famoso con un libro che racconta la tragedia di suo figlio, tossicodipendente: Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction. Nella sua presentazione Sheff parlerà anche di dati scientifici, spiegando come la prevenzione più efficace sottolinea la condizione di malato e non di colpevole del tossicodipendente.

La seconda plenaria si annuncia intrigante e divertente: Stanley Coren, professore emerito in Psicologia alla University of British Columbia, parlerà di intelligenza canina: le straordinarie abilità cognitive, emotive e relazionali dei cani. Prevedo un uditorio affollato, entusiasta e attento.

Seguono due plenarie, condotte da Rhonda McEwen e Ben Foss, dedicate all’uso delle tecnologie informatiche e di social network applicate alle terapie psicologiche delle disabilità cognitive. Mary Crawford invece parlerà di possibili attività preventive di tipo psicologico sulla piaga mondiale dello sfruttamento sessuale e del suo gemello, il turismo sessuale. Margarita Alegría e David T. Takeuchi si occuperanno della persistente difficoltà che incontrano alcuni gruppi etnici di immigrati in USA ad accedere ai servizi psicologici e psichiatrici, sia per limiti culturali che per ostacoli di tipo economico. Tema importante anche per noi in Europa. Craig Haney parlerà del rapporto tra psicologia e giurisprudenza negli Stati Uniti. Camilla P. Benbow e David Lubinski presenteranno alcuni dati su come si sviluppa la vita dei ragazzi e delle ragazze con doti intellettuali superiori. John Horgan racconterà i percorsi psicologici di disimpegno dal terrorismo, mentre Janet K. Swim propone riflessioni sulla minore attenzione data da qualche anno ai problemi climatici.

Seguono alcune presentazioni di taglio più scientifico, a cui spero di partecipare. Read Montague riferirà lo stato dell’arte su un eterno problema della psicologia: in che misura le facoltà cognitive sono espressione dei geni? Anche Paul J. Zak si dedicherà all’interfaccia tra cervello e mente e parlerà di un tema molto intrigante: l’ossitocina è davvero il neurostrasmettitore che incentiva le capacità metacognitive e di mentalizzazione?

Infine con Linda Chang si torna a temi sociali: racconterà di come si danneggia il cervello di chi è precocemente esposto alle sostanze stupefacenti.

Insomma, molte sembrano essere le sessioni dedicate a temi sociali scottanti: tossicodipendenza, sfruttamento sessuale, terrorismo. Non è un congresso di aggiornamento scientifico, semmai di focalizzazione sulle ricadute pratiche e sociali del lavoro psicologico.

 

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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