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L’effetto dei rituali sui comportamenti di consumo

Una recente ipotesi sembra suggerire che i rituali siano in grado di incrementare il piacere derivante dal consumo di cibo e bevande.

Di Eleonora Pinna

Pubblicato il 03 Lug. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Una recente ipotesi sembra suggerire che i comportamenti rituali siano in grado di incrementare il piacere derivante dal consumo di cibo e bevande.

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Fin da tempi antichi, i rituali hanno scandito gli eventi della nostra vita. Le cerimonie caratterizzano in modo particolare le occasioni di consumo quali possono essere le feste di compleanno accompagnate, ad esempio, dalla tipica torta con candeline da spegnere solo dopo aver espresso un bel desiderio.

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Una recente ipotesi sembra suggerire che i comportamenti rituali, come quello appena descritto, siano in grado di incrementare il piacere derivante dal consumo di cibo e bevande. Vohs e colleghi hanno condotto quattro diversi studi, pubblicati on line dall’Università di Harvard, in cui hanno esplorato tale ipotesi.

Nel primo esperimento gli autori hanno indagato l’impatto del rituale sulle valutazioni soggettive riferite al consumo di cioccolato, comparato ad una condizione di controllo senza rituale. I risultati mostrano che i partecipanti che avevano svolto il rituale prima del consumo, percepivano il cioccolato come più buono e gustoso, assaporandolo meglio e più a lungo. 

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Il secondo studio evidenzia che i gesti casuali non hanno lo stesso potere benefico  ottenuto dai gesti orientati al rituale in relazione all’amplificazione della piacevolezza nel consumo di carote. Inoltre, un lasso di tempo tra il rituale e l’opportunità di consumare le carote ha come effetto un’amplificazione della piacevolezza, sia durante l’esperienza di consumo sia durante l’anticipazione della piacevolezza prima dell’effettivo consumo. In particolare, questo risultato supporta l’idea che i comportamenti ritualistici stimolino le azioni dirette ad uno scopo, quali quelle di consumo. 

Nel terzo esperimento è stato indagato se il coinvolgimento attivo nel rituale, ossia compierlo in prima persona piuttosto che assistervi passivamente come osservatore, fosse il punto cardine dell’effetto di amplificazione positiva dell’esperienza. Effettivamente, la semplice osservazione del rituale di preparazione di una limonata è risultato avere un effetto minore sulla piacevolezza dell’esperienza di consumo della stessa rispetto al prepararla in prima persona. Degno di nota é che questo risultato era indipendente dallo stato emotivo dei partecipanti in relazione alla condizione sperimentale.

Il quarto e ultimo studio fornisce un prova diretta dei meccanismi sottostanti il fenomeno descritto: i rituali producono un miglioramento dell’esperienza di consumo grazie ad un maggior coinvolgimento e ad un maggiore interesse intrinseco nell’attività stessa.

Quando le persone compiono un rituale, il loro interesse intrinseco aumenta e questo maggiore coinvolgimento personale a sua volta conduce ad un’amplificazione della piacevolezza dell’esperienza.

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