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I tentativi di suicidio sono stati raramente il risultato di impulsività, un grido d’aiuto, o la soluzione per risolvere un problema finanziario o pratico. Tra tutte le motivazioni per il suicidio due sembrano essere comuni a tutti i partecipanti: la disperazione e il dolore emotivo travolgente.
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Uno studio della University of British Columbia getta nuova luce sul motivo per cui le persone tentano il suicidio e fornisce la prima misura scientificamente testata per valutarne le motivazioni.
Pubblicato sulla rivista ufficiale della American Association of Suicidology, la ricerca fornisce a medici e ricercatori nuove importanti risorse da usare nel campo della prevenzione del suicidio, per migliorare i trattamenti, e ridurre la probabilità di recidive.
Lo studio, basato su 120 partecipanti che hanno recentemente tentato il suicidio, suggerisce che molte delle motivazioni che fino ad ora si è creduto giocassero un ruolo importanti nel suicidio in realtà sono relativamente rare. Ad esempio, i tentativi di suicidio sono stati raramente il risultato di impulsività, un grido d’aiuto, o la soluzione per risolvere un problema finanziario o pratico. Tra tutte le motivazioni per il suicidio due sembrano essere comuni a tutti i partecipanti: la disperazione e il dolore emotivo travolgente.
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Lo studio rileva inoltre che i tentativi di suicidio che sono stati influenzati da fattori sociali, come la richiesta di aiuto o il tentativo di influenzare gli altri, si associano a una minore motivazione alla morte e vengono effettuati con una
maggiore possibilità di salvataggio. Al contrario, i tentativi di suicidio motivati da fattori interni – come disperazione e di dolore insopportabile – rivelano un desiderio di morire più radicato.The Inventory of Motivations for Suicide Attempts (IMSA), usato nello studio, è oggi lo strumento più preciso per valutare le motivazioni al suicidio.
“Concentrarsi sulle motivazioni è un nuovo approccio nel campo della ricerca sul suicidio”, dice Klonsky, “fino ad ora l’attenzione si è concentrata in gran parte sul tipo di persone che tentano il suicidio – i dati demografici, la genetica – senza in realtà esplorarne le motivazioni; il nostro è il primo lavoro che fa questo in modo sistematico. Motivazioni diverse infatti richiedono diversi tipi di trattamenti e interventi di prevenzione.”
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BIBLIOGRAFIA:
- Alexis M. May and E. David Klonsky (2013), Assessing Motivations for Suicide Attempts: Development and Psychometric Properties of the Inventory of Motivations for Suicide Attempts, Article first published online: 1 JUN 2013 | DOI: 10.1111/sltb.12037