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Le donne cinquantenni si percepiscono come più empatiche rispetto agli uomini della stessa età, e in generale anche rispetto alle persone più giovani e più anziane.
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Secondo uno studio che a breve sarà pubblicato su Journals of Gerontology: Psychological and Social Sciences le donne cinquantenni si percepiscono come più empatiche rispetto agli uomini della stessa età, e in generale anche rispetto alle persone più giovani e più anziane.
Studiando un vasto campione mediante questionari self-report i ricercatori hanno rilevato un interessante fenomeno: vi sarebbe una relazione a forma di U rovesciata dell’empatia lungo l’intero arco di vita, ove i più giovani e i più anziani riportano un minore livello di empatia, mentre gli adulti di mezza età, e soprattutto le donne, per appunto intorno ai 50 anni riferiscono una maggiore empatia.
Questo modello a campana suggerisce quindi un graduale sviluppo delle abilità metacognitive durante la prima parte della vita, mentre, forse anche in concomitanza di un declino cognitivo, vi sarebbe poi una diminuzione dell’empatia.
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Oppure potrebbe trattarsi di un fenomeno generazionale specifico di donne ora cinquantenni vissute in determinato periodo socio-culturale, e cioè nate negli anni 50-60 del secolo scorso, e dunque cresciute in un humus storico-culturale di lotte per i diritti civili e importanti cambiamenti socio-culturali e in qualche modo particolarmente abituate ad assumere prospettive alternative e a mettersi nei panni degli altri.
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BIBLIOGRAFIA:
- E. O’Brien, S. H. Konrath, D. Gruhn, A. L. Hagen.(2012) Empathic Concern and Perspective Taking: Linear and Quadratic Effects of Age Across the Adult Life Span. The Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences, 2012; DOI: 10.1093/geronb/gbs055 ,