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Una stessa informazione può essere analizzata dal cervello attraverso modalità differenti, a seconda che il soggetto debba prendere una decisione rapidamente o in modo puntuale e accurato.
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Quotidianamente siamo chiamati a prendere decisioni di diversa rilevanza e che richiedono un diverso impegno cognitivo: alcune possono essere prese molto rapidamente, senza pensarci, per effetto di un’intuizione, altre richiedono una maggiore riflessione e accuratezza. La regione cerebrale responsabile della presa di decisioni è la corteccia prefrontale.
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Gli autori Richard Heitz e Jeffrey Schall della Vanderbilt University hanno indagato sui processi cerebrali, che sono alla base della presa di decisioni sia rapide che accurate e hanno dimostrato che, quando si prendono decisioni con rapidità, il cervello passa ad una modalità di funzionamento diversa rispetto a quella responsabile delle decisioni ponderate e accurate. Con questa ricerca pubblicata su “Neuron”, viene smentito il modello di riferimento attuale che spiega l’attività del cervello durante questi processi decisionali. Questo modello si basa sull’idea che il cervello utilizza la stessa modalità di funzionamento per decidere in modo rapido o ponderato, ma, nel caso delle decisioni istantanee, il cervello riduce l’attività neuronale e analizza una quantità minore di informazioni, aumentando la probabilità di commettere un errore.
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Heitz e Schall, nel loro studio, hanno addestrato delle scimmie a scegliere uno degli oggetti mostrati su un computer. In una condizione sperimentale, le scimmie hanno appreso che solo le decisioni ponderate sarebbero state ricompensate, mentre nell’altra hanno appreso a prendere decisioni rapide, col rischio di commettere degli errori. In entrambi i casi, è stata misurata l’attività dei neuroni della corteccia prefrontale, area responsabile dei processi cognitivi superiori e, dunque, anche della presa di decisioni.
I risultati hanno messo in evidenza che, in entrambe le condizioni sperimentali, quando la scimmia stava decidendo come rispondere, dopo aver visualizzato gli oggetti sullo schermo, si registrava un aumento dell’attività della corteccia prefrontale. Successivamente, l’attività cerebrale si differenziava, a seconda delle condizioni: quando la scimmia doveva decidere con rapidità, l’attività neurale aumentava, mentre nel caso delle decisioni accurate e ponderate, l’attività neurale era soppressa.
Questo risultato ci consente di affermare che una stessa informazione può essere analizzata dal cervello attraverso modalità differenti, a seconda che il soggetto debba prendere una decisione rapidamente o in modo puntuale e accurato. Quanto emerso, contraddice il modello attuale che prevede un’unica modalità di funzionamento del cervello in qualsiasi tipo di processo decisionale.
Si prevede la realizzazione di ulteriori ricerche, a tal proposito, per chiarire quale sia il modello di funzionamento cerebrale alla base della presa di decisioni.
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BIBLIOGRAFIA:
- Heitz R., Schall J. (2012). Neural mechanisms of speed-accuracy tradeoff. Neuron: 76(3): 616-628