– Rassegna Stampa –
Le persone che riflettono su problemi in una lingua straniera (non importa quale) prenderebbero decisioni più razionali e meno rischiose soprattutto in ambito economico, secondo un recente studio pubblicato su Psychological Science.
In uno degli esperimenti 54 studenti di madrelingua inglese e parlanti spagnolo come seconda lingua, sono stati sottoposti a diversi task di decision-making di tipo economico in entrambe le lingue. Gli studenti madrelingua inglesi cui era richiesto di pensare in spagnolo fornivano risposte più razionali, vantaggiose e meno rischiose rispetto agli stessi studenti che utilizzavano la loro lingua madre e cioè l’inglese.
Secondo lo studioso Boaz Keysar, ricercatore della University of Chicago che ha condotto lo studio pensare in una lingua straniera ci distanzierebbe emotivamente dai contenuti, in qualche modo ci impegnerebbe maggiormente in processi logici razionali più lenti meno automatici rispetto al pensare nella propria lingua madre. Questo esiterebbe in una minore tendenza all’assunzione del rischio e di vantaggi immediati.
Anche nei bilingui fluenti vi sarebbe una maggiore salienza e reattività emotiva alle parole della propria lingua madre, cioè la prima lingua che hanno imparato stando in braccio al caregiver. L’effetto lingua straniera porterebbe quindi a forme di ragionamento più logico razionale e meno intuitivo e in qualche modo euristico.
BIBLIOGRAFIA:
- Keysar, B., Hayakaw, S., and An, S. G., (2012). The foreign language effect: Thinking in a foreign tongue reduces decision biases. Psychological Science. 24, 1-8.