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Amore per Se Stessi e Amore per gli Altri: Quale Predomina?

Amore: si preferisce proteggere se stessi o salvaguardare le persone care, come un figlio, il partner o il migliore amico?

Di Marianna Palermo

Pubblicato il 05 Nov. 2012

FLASH NEWS 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Amore per se stessi e amore per gli altri: quale è più importante per gli uomini? Solitamente si preferisce proteggere se stessi o salvaguardare le persone care, come un figlio, il partner o il migliore amico? 

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La filosofia e le scienze del comportamento sociale hanno cercato di fornire una risposta a questi quesiti, dai tempi di Aristotele, filosofo che ha coniato i termini di “self-love” e “other love”. La ricerca psicologica, in seguito, ha evidenziato che le decisioni prese a proprio vantaggio o a beneficio degli altri possono essere espresse ad un livello implicito ed ad uno esplicito: nel primo caso, le decisioni sono automatiche, spontanee ed impulsive; nel secondo caso, invece, appaiono coscienti, riflessive e ragionevoli. 

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Partendo da questo presupposto, Gebauer, Goritz, Hofmann e Sedikides hanno proposto un “Modello Dissociativo della Preferenza” e hanno ipotizzato che le preferenze per se stessi o per gli altri possano essere differenti se espresse ad un livello implicito o esplicito: si presume che ad un livello esplicito si agisca soprattutto a vantaggio degli altri e questo atteggiamento risulterebbe adattivo da un punto di vista evolutivo, in quanto si dimostra agli altri di prendersi cura delle persone care, mentre ad un livello implicito prevarrebbero azioni a vantaggio personale e anche questo atteggiamento risulterebbe adattivo, in quanto favorirebbe l’auto-protezione nelle situazioni quotidiane, soprattutto in quelle in cui si è in pericolo ed è necessario proteggere la propria vita. 

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Per validare questo modello, gli autori hanno condotto uno studio su un campione di 1519 volontari tedeschi di differente età, occupazione e situazione familiare. Inizialmente, i partecipanti hanno fornito il nome della persona, per la quale provano sentimenti molto positivi. In questa prima fase, solo 42 soggetti hanno risposto facendo riferimento a se stessi e sono stati esclusi dallo studio. Successivamente, ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a delle domande per valutare a livello implicito ed esplicito le preferenze per se stessi o per gli altri.

 I risultati hanno validato il modello? Ebbene sì, i risultati sono in linea con le due ipotesi iniziali: i partecipanti, a livello esplicito, preferiscono favorire gli altri rispetto a se stessi, mentre implicitamente tendono a proteggere e favorire i propri interessi. Inoltre, le preferenze esplicite sono risultate più consistenti rispetto a quelle implicite, probabilmente per la diversa natura delle misure implicite ed esplicite. 

A questo punto potremmo chiederci: ci sono differenze rispetto alle preferenze esplicite ed implicite a seconda dell’età e del genere? E il proprio figlio, il partner e il migliore amico sono favoriti in egual misura o emergono delle differenze rispetto al ruolo che rivestono nella propria vita? La risposta alla prima domanda è negativa. Tutti gli individui, indipendentemente dall’età e dal genere, sembrerebbero agire nello stesso modo, preferendo se stessi a livello implicito e gli altri a livello esplicito.

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Rispetto alla seconda domanda, invece, dallo studio è emerso che si cerca di proteggere e soddisfare maggiormente le preferenze del proprio figlio, rispetto a quelle del partner e del migliore amico. Da un punto di vista evolutivo, possiamo confermare che il desiderio di soddisfare i bisogni ed interessi personali diminuisce quando emergono quelli del proprio figlio, con il quale è presente anche un legame genetico, a differenza di quanto accade con il partner o col migliore amico. 

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Ma quali sono i meccanismi che determinano questi comportamenti e in che misura il grado di familiarità con l’altro può essere decisivo? A voi le ipotesi per una futura ricerca.

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Marianna Palermo
Marianna Palermo

Dottoressa in Psicologia Clinica

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