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Le Pussy Riot e le Donne Tunisine: Coraggio e Paura nella Ribellione

Pussy Riot: il coraggio di 3 giovani donne, che si scontrano con un potere schiacciante e affrontano le conseguenze delle proprie azioni.

Di Sandra Sassaroli

Pubblicato il 21 Ago. 2012

Pussy Riot: alcune note a margine.

Le Pussy Riot e le Donne Tunisine: Coraggio e Paura nella Ribellione
Immagine: dettaglio di pittura murale. Orgosolo

Il coraggio di tre giovani donne, tre cantanti punk che si scontrano con un potere schiacciante e affrontano le conseguenze delle proprie azioni concrete e reali. Queste ragazze non si sono limitate a schiacciare un semplice tasto “mi piace” su Facebook, ma hanno sfidano il potere di Putin.

Era nelle loro intenzioni andare allo scontro frontale? Probabilmente no, in fondo si è trattato di una bravata in una chiesa. Poi la reazione è arrivata, durissima.

E’ certo che, davanti a conseguenze così devastanti (il carcere!) le tre ragazze mostrano la dignità di chi sa esporsi e pagare concretamente per le scelte che fa. A me vengono in mente Sordi e Gassman nell’ultima scena de La Grande Guerra, mentre si espongono alla morte senza mai proclamarsi eroi.

Allo stesso modo leggo la notizia delle proteste delle donne tunisine che non accettano di essere definite complementari e non giuridicamente eguali. Vanno in piazza, si ribellano, spostano l’opinione del paese.

Cos’è questo coraggio, questa freschezza nella ribellione? Quasi un passaggio di testimone.
Ai tempi del femminismo si diceva che sarebbe venuto il momento in cui le donne si sarebbero prese in carico non solo le lotte del proprio personale destino di genere, ma anche la richiesta di giustizia della società tutta intera. Questo è interessante e segna, in tempi non felici, un cambiamento che ci riguarda tutti e che ha a che fare, in modo duro e profondo, con il coraggio di tutti noi.

Che il coraggio implichi una complessa elaborazione cognitiva è confermato dalle due psicologhe Gizela Szagun e Martina Schauble (1997), che hanno analizzato lo sviluppo dell’esperienza del coraggio in bambini e negli adulti. I bambini fino ai sei anni concepiscono il coraggio in termini comportamentali, mentre con l’aumentare dell’età il coraggio inizia ad essere concepito come uno stato mentale interno incentrato sulla paura e sul superamento della paura. Con l’aumentare dell’età, i soggetti credevano sempre più che le strategie psicologiche potessero incrementare il controllo sulla complessa esperienza del coraggio.

 

 

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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