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Senzazioni tattili? Sempre mediate dalle nostre Credenze -Neuroscienze-

L'esperimento con risonanza magnetica funzionale mostra come le sensazioni vengono interpretatate in base alle credenze dei soggetti campione

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 07 Giu. 2012

– Rassegna Stampa – 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheI neuroscienziati del California Institute of Technology (Caltech), hanno scoperto che l’associazione tra l’elaborazione delle sensazioni tattili e le emozioni inizia nella regione cerebrale della corteccia somatosensoriale primaria, regione generalmente riconosciuta come deputata all’elaborazione delle caratteristiche fisiche degli stimoli tattili e non tanto della loro qualità emotiva.

I loro risultati sono pubblicati sul numero di questa settimana del journal Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Il gruppo di ricercatori ha coinvolto individui di genere maschile che si autodefinivano eterosessuali e li ha sottoposti a risonanza magnetica funzionale per rilevare le loro attivazioni cerebrali mentre ricevevano una carezza su una gamba, ma attenzione, a due condizioni diverse: in un primo caso venivano indotti a credere che a toccare la loro gamba fosse una donna (guardando il video di una donna attraente che si chinava per accarezzarli all’esterno della risonanza magnetica); in un secondo caso  guardavano il video di ragazzo mascolino fare la stessa cosa sviluppando quindi la credenza che chi li stesse toccando fosse un uomo. 

I soggetti erano di fatto all’oscuro che la carezza che di fatto ricevevano sulla gamba era la medesima in entrambe le condizioni, della stessa intensità e soprattutto sempre effettuata da una donna!

Ciò che quindi poteva creare una differenza in termini emotivi e di attivazione cerebrale era quindi la credenza di essere toccati da un uomo o da una donna.

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Gli uomini che hanno partecipato allo studio hanno riferito come piacevole l’esperienza in cui credevano di essere stati toccati da una donna; viceversa hanno riportato uno stato emotivo negativo avversativo nel momento in cui credevano che fosse un uomo a toccarli.

Questa differenza in termini di valenza edonica dell’esperienza emotiva ha trovato un simmetrico aspetto differenziale nelle attivazioni cerebrali della corteccia somatosensoriale primaria.

Nello specifico la corteccia somatosensoriale primaria risultava maggiormente attiva se i soggetti credevano di essere toccati da una donna rispetto a quando ritenevano di essere accarezzati da un uomo.

Questa attivazione differente della corteccia somatosensoriale primaria segnala come tale area non sia solo responsabile dell’elaborazione di aspetti sensoriali fisici di base di uno stimolo ma è anche implicata in una elaborazione edonica emotiva delle esperienze tattili.

In altre parole, nemmeno le sensazioni tattili possono essere un esempio di elaborazione oggettiva di uno stimolo, ma la nostra percezione è  costantemente e pervasivamente modulata dalle nostre credenze.

Prossimi passi in termini di ricerca dovrebbero muoversi nella direzione di indagare lo stesso fenomeno anche nelle donne e in generale in individui omosessuali.

 

 

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Redattrice di State of Mind

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