Il collega psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi si cimenta con la poesia e “State of Mind” lo recensisce. Diciamo subito che, per fortuna, il Lingiardi poeta dimentica di essere psicologo e terapeuta e si lascia andare alla musica del verso senza fare uso delle sue conoscenza scientifiche dell’anima. Il risultato sarebbe stato pedante. Questo ci risparmia la noiosa necessità di cercare nelle poesie di Lingiardi l’insegnamento psicologico. La buona poesia non insegna nulla, per fortuna.
State of Mind, a sua volta, non possiede alcuna competenza letteraria, e quindi ci si abbandona al gusto della lettura senza la pedante maschera della competenza.
Le poesie di Lingiardi che più mi sono piaciute sono quelle del frammento e del pensiero rapido e bruciante. Il ritmo e le immagini mi ricordano Sandro Penna, anche lui rapido come un aiku giapponese.
Per esempio:
“Dove credi di andare?
Io sono quello
che ti ha spezzato il cuore”.
Oppure:
“Con te rimango
prima della soglia.
Come nel tango
accordo legge e voglia”.
O infine:
“Ti penso come lo potrebbe fare il vento,
con rabbia, foglie in cielo, accanimento”.
Altre volte il respiro si allunga e il verso sfiora il mondo più disteso di Montale. Ma poi, mi pare, si torna al morso improvviso del ritmo di Penna. Nella seconda metà del libretto, Lingiardi tenta anche l’esperimento pasoliniano. Probabilmente le mie limitate conoscenze letterarie m’impediscono di cogliere consonanze con altri poeti. Lingiardi ci lancia i suoi indizi, e cita Robert Frost, Elsa Morante, Pierpaolo Pasolini e Rainer Maria Rilke. Ma è inutile tentare un’analisi di cui, mi mancano gli strumenti.
Mi basta avere incuriosito il lettore.
Vittorio Lingiardi ha pubblicato “La confusione è precisa in amore” per i tipi Gransasso Nottetempo. Un libretto maneggevole e tascabile da leggere in solitudine.
Elenco delle recensioni del libro.
– Leggi l’intervista di State of Mind al Prof. Lingiardi –