– Rassegna Stampa –

Osservare le emozioni nelle espressioni facciali degli altri, per esempio il sorriso, determina in noi la risposta emozionale corrispondente. Questa sincronizzazione degli stati emotivi tra gli individui supporta l’interazione sociale: infatti quando tutti i membri del gruppo condividono uno stato emotivo comune, il loro cervello elabora le informazioni provenienti dall’ambiente in un modo simile.
Nella ricerca in questione mentre i partecipanti allo studio vedevano brevi filmati piacevoli, neutri o sgradevoli la loro attività cerebrale è stata analizzata con la risonanza magnetica funzionale.
I risultati hanno rivelato che sono sopratutto le emozioni spiacevoli e intense a sincronizzare le reti di elaborazione nelle regioni frontali e mediane; mentre vivere situazioni molto eccitanti provocherebbe la sincronizzazione dell’attività nelle reti che supportano la visione, l’attenzione e il senso del tatto.
Secondo Lauri Nummenmaa, principale autore dello studio e professore alla Aalto University, la condivisione degli altri stati emotivi offre agli osservatori un quadro somatosensoriale e neurale che facilita la comprensione delle intenzioni e delle azioni dell’altro e permette di sintonizzarsi con lui. Tale sintonizzazione automatica facilita l’interazione sociale e i processi di gruppo.
Questi risultati hanno importanti implicazioni per gli attuali modelli neurali delle emozioni umane e dei comportamenti di gruppo, ma anche nella comprensione più approfondita di disturbi mentali che comportano un’anomala elaborazione delle informazioni socio-emotive.
BIBLIOGRAFIA:
- Nummenmaa, L., Glerean, E., Viinikainen, M., Jääskeläinen, I.P., Haria, R., & Sams M. (2012). Emotions promote social interaction by synchronizing brain activity across individuals. PNAS, 109 (21), DOWNLOAD FULL ARTICLE