– Rassegna Stampa –
Secondo uno studio presentato proprio in questi giorni alla Computer-Human Interaction (CHI 2012) Conference di Austin, Texas, non avere accesso alla propria casella di posta elettronica riduce notevolmente lo stress sul lavoro e facilita molto la concentrazione.
I dipendenti di un ufficio sono stati collegati a dei cardiofrequenzimetri mentre erano al lavoro, contemporaneamente con l’aiuto di un software venivano conteggiati i passaggi effettuati tra le diverse schermate del loro computer. I risultati indicano che chi aveva accesso alle e-mail cambiava schermata due volte più spesso (in media 37 volte all’ora!) di chi non poteva accedervi, ed era in un costante stato di allerta caratterizzato da frequenze cardiache costanti.
I lavoratori che invece non avevano potuto accedere alla posta elettronica per cinque giorni consecutivi mostravano frequenze cardiache più naturali e variabili, inoltre, nonostante alcuni si siano sentiti un po’ isolati, nel complesso tutti hanno riferito di sentirsi meglio nello svolgere il proprio lavoro e di avere sperimentato maggiore concentrazione, grazie al minor stress e alla minor perdita di tempo a causa delle interruzioni.
Dal momento che altre ricerche hanno dimostrato che frequenze cardiache tipiche dello stato di costante allerta coincidono con alti livelli di cortisolo, un ormone legato allo stress, e che lo stress sul lavoro è a sua volta collegato a una gran varietà di problemi di salute, introdurre periodi di “vacanza” dalle e-mail, pur continuando a lavorare, sembrerebbe proprio una soluzione in grado di favorire sia la salute che le la qualità del lavoro.
BIBLIOGRAFIA:
- Gloria J. Mark, Stephen Voida, Armand V. Cardello. (2012). “A Pace Not Dictated by Electrons”: An Empirical Study of Work Without Email. Proceedings of the 2012 ACM annual conference on Human Factors in Computing Systems, ACM New York, NY, USA ©2012