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La Tecnica ABC

La tecnica ABC, ben descritta nei lavori di Ellis (1957) e successivamente da Beck (1975), è utile per aiutare il paziente a prendere coscienza di come si sviluppano i propri episodi emozionali, a partire da un evento che accade nel qui ed ora.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 13 Dic. 2011

Aggiornato il 27 Ago. 2014 15:02

 

Psicopedia - Proprietà di State of MindLa tecnica ABC, ben descritta nei lavori di Ellis (1957) e successivamente da Beck (1975), è utile per aiutare il paziente a prendere coscienza di come si sviluppano i propri episodi emozionali, a partire da un evento che accade nel qui ed ora.

La tecnica ABC non solo è uno schema teorico utile per concettualizzare le variabili fondamentali connesse alla condotta dell’individuo, ma è anche una procedura tramite la quale può essere concretamente attuata una valutazione, una formulazione del caso, una sua pianificazione, ed un trattamento.

La struttura logica connessa alla tecnica ABC può essere immaginata come uno schema a tre colonne:

  • A -Activating event- identifica le condizioni antecedenti, gli stimoli, gli eventi, le situazioni.
  • B -Belief system- indica il sistema di credenze, il pensiero, il ragionamento, le attività mentali che formano il Bagaglio o la Base cognitiva dell’individuo.
  • C -Consequences- definisce le conseguenze di queste attività mentali ed identifica reazioni emotive e comportamentali (De Silvestri 1981).

 

L’aspetto centrale dell’interesse cognitivista per il funzionamento mentale riguarda la distinzione delle attività e dei processi cognitivi rappresentati e focalizzati dal B. Classicamente sono prese in considerazione le seguenti attività psichiche: immagini, inferenze, valutazioni, assunzioni personali, schemi.

Le immagini, attività sensoriali e mnestiche, sono prese in considerazione in quanto parte integrante delle rappresentazioni soggettive riguardanti la interpretazione di un dato evento. Esse riflettono direttamente il significato attribuito dal soggetto ad un dato evento e il contributo dei processi di elaborazione più automatici (regole, assunzioni personali, inferenze, pensieri).

I pensieri sono ipotesi che attengono alla presenza o assenza di condizioni fattuali, cioè di eventi attesi nell’A. Alcuni sono elaborati in modo quasi-automatico, e quindi il soggetto non è immediatamente cosciente, tanto che Beck (1975) li ha definiti pensieri automatici, oppure possono essere predizioni su ciò che accadrà, sta accadendo o è accaduto; ad ogni evento il soggetto attribuisce delle caratteristiche e delle cause, ma tali attribuzioni sono guidate dalla propria base conoscitiva.

A tutto questo segue un’emozione, C, derivante direttamente dal pensiero, e un comportamento che il soggetto mette in atto per far fronte a quanto ne consegue.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Ellis, A. (1957). Rational psychotherapy and individual psychology. Journal of Individual Psychology, 13, 38-44.
  • Beck, A.T. Cognitive Therapy and the Emotional Disorders. Intl Universities Press, 1975.
  • De Silvestri, C. (1981). I fondamenti teorici e clinici della terapia razionale emotiva, Astrolabio, Roma, 1997.

 

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