
Secondo gli autori che hanno sviluppato questo concetto, i pazienti con disturbi di personalità, in particolare chi soffre di Disturbo Borderline di Personalità, presentano una tendenza a passare da un mode all’altro in modo rapido, improvviso e senza rendersene conto. Sono completamente fusi dentro la prospettiva del mode attivo nel momento presente. In un momento sono vittime, un momento più tardi furiosi persecutori, più tardi ancora possono trasformarsi in salvatori. Manca l’integrazione di questi aspetti, la capacità di prendere le distanze dal mode che ci domina, la capacità di gestirne l’espressione. Questi sono gli obiettivi su cui si è concentrata la psicoterapia cognitivo-comportamentale per i disturbi di personalità. Recenti studi hanno mostrato come la psicoterapia cognitivo-comportamentale basata sui mode sia efficace più degli usuali trattamenti psicoterapeutici nella riduzione di sintomi in pazienti con Disturbo Borderline di Personalità in un grande studio a 3 anni di follow-up dall’inizio dell’intervento (Giesen-Bloo et al., 2006)
BIBLIOGRAFIA:
- Young, J.E., Klosko, J.S. & Weishaar, M.E. Schema Therapy. A Pratictioner’s Guide. New York: Guildford Press.
- Giesen-Bloo, j., van Dick, R., Spinhoven, P., van Tilburg, W., Dirksen, C., van Asselt, T., Kremers I., Nadort, M. & Arntz, A. (2006). Outpatient psychotherapy for borderline personality disorder: randomized trial of schema-focused therapy vs transference-focused psychotherapy. Archives of General Psychiatry, 63(6), 649-58.