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150 Amici

Di Ursula Catenazzi, Sara Della Morte, Giuseppina Di Carlo

Pubblicato il 15 Nov. 2011

Aggiornato il 04 Feb. 2014 13:20

Non stupitevi se giocando a tombola sentirete oltre ai soliti “11 – Le gambe delle donne”, 1 – L’Italia” “150 – gli amici che puoi avere!”. Il 31-10-2011 in Bicocca si è tenuto un interessante incontro con il prof. Robin Dunbar, antropologo dell’Università di Oxford, che ci ha svelato il numero di amici che una persona può avere!

150 Amici - Social Network - © TheSupe87 - Fotolia.com - ArticoloQual è stata la grande rivoluzione della società degli ultimi anni? Secondo Robin Dunbar, antropologo all’Università di Oxford, è il fatto che il nostro mondo sociale è stato ridefinito dai social network. Questi siti, oltre ad aver infranto le costrizioni della geografia che limitavano le dinamiche sociali, sembrano anche aver dato avvio ad una strana competizione sul numero di amici che si possono contare sulla propria pagina personale, con cifre che possono raggiungere anche le decine di migliaia (1). Tuttavia la lista degli “amici” andrebbe ampiamente sfoltita. Infatti in base alle ricerche condotte dal Prof. Dunbar il numero massimo di amici che si possono avere è 150 – cifra anche detta il Numero di Dunbar (2).

Ma come è arrivato Dunbar a questa cifra? Ha iniziato a condurre le sue ricerche osservando i primati antropomorfi e ha scoperto che essi hanno un cervello di dimensioni maggiori rispetto a tutti gli altri mammiferi. Ma visto che il cervello consuma il 20% del nostro apporto energetico, come si giustifica in termini evolutivi un organo così “costoso”? Una ipotesi è che il complesso mondo sociale nel quel vivono i primati abbia stimolato la crescita del loro cervello. Si potrebbe quasi dire che le relazioni sociali sono un salasso per il cervello! Questa interpretazione introduce anche il concetto di “intelligenza sociale”. Un tipo di intelligenza che servirebbe ai primati per sopravvivere, riprodursi e gestire le intricate relazioni della “società dei primati”; questi ultimi infatti stabiliscono all’interno del gruppo intensi e strutturati legami fra individui e possono addirittura arrivare a sfruttare le proprie conoscenze per costruire alleanze complesse.

Forse Boulle quando ha scritto “Il pianeta delle scimmie” non è andato poi così lontano dalla realtà (3)!

L’intelligenza sociale sarebbe quindi sostenuta dalla correlazione tra dimensioni del gruppo e dimensioni della neocorteccia. Il risultato di questo rapporto definirebbe il numero massimo di relazioni che un animale di una determinata specie può intrattenere e gestire simultaneamente (2). Dunbar si è quindi domandato: data la dimensione della loro neocorteccia che dimensioni può raggiungere un gruppo di uomini? Sulla base del rapporto che stato definito per i primati si è arrivati all’ormai famoso 150. Ma oltre a complessi calcoli matematici esistono altre prove a favore di questa teoria?

Secondo lo studioso sì. La nostra storia ci ha portato a vivere in città che riuniscono milioni di persone, quindi per avere prove sulle “dimensioni naturali” dei gruppi umani Dunbar ha iniziato studiando le società preindustriali. Nello specifico si è focalizzato su quella dei cacciatori -raccoglitori: società complesse strutturate solitamente in clan nomadi. Dalla ricerca è emerso che ben venti società tribali, per le quali erano disponibili i censimenti, risultavano avere dimensioni medie di 153 individui.

Lo studioso e i suoi colleghi non si sono fermati a questo e hanno cercato “il 150” anche nella società tecnologica scoprendo che riappare anche nel mondo degli affari. Infatti un parametro della teoria dell’organizzazione aziendale consiste proprio nel fatto che le organizzazioni composte da circa di 150 persone lavorano meglio e in modalità diretta uno a uno. Vedere per credere. È noto che il signor Gore, fondatore della GoreTex, abbia insistito perché si creassero più unità industriali separate, ciascuna formata da 150 persone, piuttosto che ingrandire la propria industria.(4)

Provate ora ad indovinare di quanti uomini è costituita una compagnia di un esercito moderno. Facciamo il conto: normalmente è costituita da tre plotoni esecutivi di 30-40 soldati, più il comando maggiore e alcune unità di supporto per un totale di 130-150 soldati!

Lo stesso numero si può ritrovare anche nelle società accademiche, in gruppi religiosi, negli Amish e così via.

Ma quindi sarà proprio vero che se sulla pagina Facebook abbiamo più di 150 amici, forse dobbiamo cancellarne un po’ perché non sono proprio tutti Amici??

Voi che ne pensate?

 

 

BIBLIOGRAFIA:

  1. Pollet TV, Roberts SG, Dunbar RI (2011) Use of social network sites and instant messaging does not lead to increased offline social network size, or to emotionally closer relationships with offline network members Cyberpsychol Behav Soc Netw. 14(4):253-8
  2. Dunbar. R (2011) Di quanti amici abbiamo bisogno? Frivolezze e curiosità evoluzionistiche. Milano, Raffaello Cortina
  3. Boulle P. (2006) La planète des singes. Pocket
  4. Malcolm Gladwell. (2000). The Tipping Point – How little things can make a big difference. Little Brown and Company. New York

 

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