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Rassegna Stampa: Mercoledì 26-10-2011

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 26 Ott. 2011

Aggiornato il 01 Ago. 2012 15:14

 

rassegna stampa

Bestemmie e parolacce.

Bestemmie e turpiloquio ascoltati in tv sembrano essere correlati con un aumento dell’aggressività negli adolescenti. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista medica Pediatrics, una delle più rinomate in questo campo. Se il linguaggio blasfemo è proposto dai media viene più facilmente accettato dai giovani ascoltatori e utilizzato per esprimersi e comunicare. La violenza veicolata in questo tipo di linguaggio viene normalizzata dallo strumento mediatico, con l’effetto di ridurre le inibizioni e di favorire l’aggressività fisica, verbale e relazionale. Questi risultati sono molto importanti per genitori, educatori e pediatri, ma anche per chi si occupa di prodotti destinati ai giovani, come ad esempio i videogiochi.

 

Bollicine ed aggressività!

un altro impressionante dato riguarda il legame tra il consumo di bevande gasate, i così detti soft drink, e comportamenti aggressivi nei giovani. La ricerca in oggetto ha coinvolto più di 1800 adolescenti di diversi licei nella città di Boston, il 30% di questi ha dichiarato di bere più di 5 lattine a settimana di bibite gasate. I risultati dello studio confermano che il consumo regolare e massiccio di queste bevande è fortemente correlato al possesso di armi, come pistole e coltelli, e a comportamenti volenti verso pari, partners e i parenti. Due lattine al giorno di bevanda gassata e zuccherina hanno la stessa probabilità di tabacco e alcol di provocare reazioni interpersonali aggressive. se questo sia dovuto all’effetto della caffeina o dello zucchero o di qualcos’altro è ancora da scoprire..

 

Troppa disciplina favorisce la disonestà nei bambini.

I bambini esposti ad un ambiente scolastico fortemente punitivo sono più inclini a mentire e a nascondere le malefatte con convincenti bugie, di quelli che frequentano scuole con uno stile educativo più indulgente e meno severo. I dati provengono da uno studio della McGill Universitycondotto su bambini di 3 e 4 anni e pubblicato su Child Development. Un ambiente punitivo e controllante non solo favorisce la menzogna, ma anche le abilità necessarie a nascondere il comportamento trasgressivo, questi comportamenti infatti risultano essere altamente adattativi in un ambiente del genere e quindi con un alto valore di sopravvivenza per chi li mette in atto. Questo tipo di intelligenza infatti sembra rimanere confinata al contesto nel quale si sviluppa, senza provocare uno sviluppo generlizzato delle abilità cognitive, che anzi, risultano normalmente meno sviluppate in bambini esposti ad ambienti scolastici punitivi.

 

Pressione Sociale

La tendenza a conformare opinioni e comportamenti a quelli del gruppo cui si appartiene è tipica sia negli adulti che negli adolescenti. Un gruppo di ricercatori del Max Planck Institutes for Evolutionary Anthropology in Leipzig in Germania insieme al Psycholinguistics in Nijmegen in Olanda hanno studiato questo fenomeno nei bambini di 4 anni e hanno scoperto che già a questa età si è sensibili alla pressione sociale. Lo studio rivela infatti che, se interrogati pubblicamente circa la loro opinione su un evento, i bambini in età prescolare tendono a conformarla a quella della maggioranza, anche nel caso in cui la loro conoscenza dell’evento in questione sia migliore di quella degli altri e l’opinione “privata” diversa da quella dichiarata pubblicamente.

 

Cortisolo, stress e il rifiuto sociale

Il rifiuto sociale è un fattore di stress importante in bambini di età prescolare, adolescenti e adulti. Ma come reagiscono al rifiuto sociale i bambini in età scolare? In questa fase evolutiva avere amici è importante non solo dal punto di vista dello sviluppo, ma anche come fattore protettivo in caso di esperienze di rifiuto e isolamento da parte dei compagni di classe. Lo hanno registrato un gruppo di ricercatori dell’università Radboud University Nijmegen in olanda, misurando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in bambini delle scuole elementari durante l’arco di un intera settimana. In uuei bambini che avevano avuto esperienze di esclusione da parte dei compagni i livelli di cortisolo erano significativamente elevati in corrispondenza di questo tipo di esperienze; lo stress risultava però contenuto, anche se non eliminato, nei casi in cui i bambini potevano fare affidamento sulle amicizie, meglio, ovviamente, se tante e di qualità.

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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