Proiettata a Torino l’anteprima nazionale del primo film collettivo della storia: prodotto da Youtube e Ridley Scott, diretto dal Premio Oscar Kevin Macdonald e interamente realizzato con video amatoriali.

L’idea è minima e fornisce poche istruzioni: filmare il mondo in un dato giorno e se possibile, rispondere a una manciata di domande: “cosa ami?” “di cosa hai paura?” “che cosa ti fa ridere?” “che cosa hai in tasca?”. Tutto il resto è selezione, montaggio e colonna sonora. Sono 300 i frammenti che hanno trovato posto nel mosaico finale, a regista e produttori va il merito di aver costruito un film che funziona, che pur privo di una trama convenzionale tiene attaccato lo spettatore per tutti i 90 minuti, deliziandolo.
Macdonald e Scott trovano un senso unitario e un filo conduttore nello svolgersi a tappe di una giornata: le ultime ore prima dell’alba, il risveglio ed i suoi rituali, il giorno, la sera. A fianco a questi: il miracolo della nascita, il mistero dell’amore, la morte. Paesaggi moltissimi, da ogni angolo del mondo. Colori, chiaramente. Case, volti, famiglie, scene di preparazione dei pasti e di preghiera e riti: insomma tutto il campionario della “cultura umana” in senso sociologico. E tutto, morte compresa, scorre sullo schermo con una delicata e poetica leggerezza. Con una sorta di sospensione del giudizio da documentario etologico extraterrestre, da regno animale al di sopra del bene e del male. L’incanto audiovisivo è forte: la colonna sonora, vera spina dorsale del film, governa la sinergia tra immagini e suoni, suggerendo allo spettatore un mood, che funge da chiave di lettura per ciò che si vede.
Perché in buona parte i contenuti di Life in a day sono a-verbali. Si pronunciano molte parole e in tantissime lingue, ma il senso generale è difficile da descrivere e da afferrare. Una celebrazione laica della vita, di questo pazzo mondo, del concetto di identità e differenza. Dietro a questo documentario c’è un lavoro immenso, da cine-certosini, di cesello e incastro. Eppure, a vederla, resta fresca e toccante la vita della gente. Che filma e che si fa filmare.