Si tratta di un bel saggio che analizza il vasto ed articolato rapporto tra musica e adolescenza, scritto in modo rigoroso da un giovane psicologo (e musicista). Considerato il rapporto odierno tra gli adolescenti e la musica (ascoltata prevalentemente in cuffia), ci sarebbe stato bene anche il titolo “La psicologia del rap”, ma in questo ambito la parola “rock” non fa riferimento solo ad un preciso genere musicale, ma forse anche a un’attitudine ad integrare la psicologia con la musica, sfruttandone l’enorme potere di medium educativo e di stimolo emozionale.
I contenuti e la struttura del libro ” La psicologia del rock “
Il volume è diviso in quattro capitoli: il primo analizza il fenomeno adolescenziale dal punto di vista psicologico, il secondo e il terzo parlano del rapporto tra adolescenti e musica, mentre il quarto (il più “sperimentale” e interessante a mio avviso) illustra una proposta concreta di progetto psicoeducativo attraverso la musica, che dovrebbe coinvolgere uno psicologo esperto di musica (il cosiddetto “psicologo del rock”), un insegnante di musica e un gruppo di adolescenti. In questo tipo di esperienza i conduttori del gruppo assumono il ruolo di educatori musicali e facilitatori dell’ascolto (ed esecuzione) di canzoni, che vengono scelte per i contenuti evocativi e per la possibilità di stimolare riflessioni costruttive, in un clima reso più leggero e informale dalla presenza della musica.
Nel libro vengono inoltre analizzati dal punto di vista psicologico e sociale interessanti fenomeni musicali come la “liturgia” del concerto rock, che nel mondo secolarizzato di oggi raggiunge aspetti quasi spirituali e l’identificazione degli adolescenti con le star musicali (che “rappresentano il manifesto vivente di amare e sentirsi amati”). Ci sono anche ampie parti dedicate alla storia del rock e all’evoluzione della scena musicale, da Woodstock fino all’attuale rivoluzione digitale della “musica liquida”. Da segnalare infine alcuni accenni interessanti a studi sul rapporto tra genere musicale prediletto e sostanze di abuso.
Come viene ricordato puntualmente nella conclusione del libro “La musica è uno dei mezzi espressivi attraverso cui l’adolescente cerca risposte al bisogno di affermazione e costruzione della propria identità” e rappresenta uno strumento prezioso che può essere utilizzato da parte di operatori della salute, insegnanti e genitori per migliorare la relazione coi ragazzi.