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Vagare con la mente quando guidiamo, quanto è pericoloso?

Uno studio ha identificato i cambiamenti cerebrali che avvengono quando ci si distrae alla guida vagando altrove con la mente.

Di Francesca Fiori

Pubblicato il 10 Set. 2017

Aggiornato il 18 Dic. 2017 12:51

La disattenzione dei conducenti è un fattore importante per gli incidenti stradali e soprattutto per quanto riguarda gli incidenti mortali. Le fonti più evidenti di distrazione sono esterne, come telefoni o altri dispositivi mobili, ma molti incidenti si verificano senza ovvie distrazioni esterne.
Il vagare con mente o sognare ad occhi aperti è una forma di distrazione, nella quale chi guida inizia a fantasticare e a spostare l’attenzione dalla guida ai propri pensieri.

 

Sognare ad occhi aperti alla guida è molto frequente

In un nuovo studio è stato dimostrato che sognare ad occhi aperti durante la guida è molto comune. I volontari che hanno partecipato a questa ricerca hanno dichiarato che sognare ad occhi aperti si verifica per il 70 per cento del tempo in cui guidano.

Utilizzando misure elettrofisiologiche, i ricercatori hanno affermato di poter identificare i cambiamenti specifici nei modelli cerebrali quando i volontari erano nella fase del “sogno ad occhi aperti”.

La disattenzione dei conducenti è un fattore importante per gli incidenti stradali e soprattutto per quanto riguarda gli incidenti mortali. Le fonti più evidenti di distrazione sono esterne, come telefoni o altri dispositivi mobili, ma molti incidenti si verificano senza ovvie distrazioni esterne.
Il vagare con mente o sognare ad occhi aperti è una forma di distrazione, nella quale chi guida inizia a fantasticare e a spostare l’attenzione dalla guida ai propri pensieri.

Ma per garantire un buon livello di sicurezza, i guidatori dovrebbero rimanere concentrati per poter rispondere rapidamente a eventi imprevisti.

Gli effetti sul cervello della distrazione alla guida

In questo nuovo studio, pubblicato in “Frontiers in human Neuroscience”, i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di utilizzare un simulatore di guida, collegandosi ad un sistema di monitoraggio elettrofisiologico, per misurare l’attività elettrica del loro cervello. Per cinque giorni consecutivi, i volontari hanno avuto il compito di eseguire due simulazioni di guida di 20 minuti lungo un tratto monotono di autostrada diritta ad una velocità costante. Tra i due compiti giornalieri, hanno completato un test scritto per simulare l’effetto di stanchezza mentale di un giorno di lavoro.

Durante l’esperimento, i volontari hanno sentito un allarme a intervalli casuali, e ogni volta che questo allarme suonava dovevano indicare su tablet o su computer se la loro mente fosse stata distratta proprio prima di sentire l’allarme.

Abbiamo scoperto che durante la guida simulata, le menti della gente “vagavano” molto, alcuni per periodi superiori al 70 per cento del tempo totale“, ha detto il dottor Carryl Baldwin della George Mason University, che era coinvolto nello studio.

Lo studio ha scoperto che le menti dei partecipanti erano più propense a fantasticare nel secondo percorso della simulazione, ovvero la strada che portava a casa dopo il lavoro.

Secondo i risultati, in media i guidatori erano consapevoli dei loro sogni ad occhi aperti solo il 65 per cento del tempo.
I ricercatori hanno riferito di poter anche rilevare direttamente il ”fantasticare” dall’attività cerebrale dei volontari.
Siamo stati in grado di individuare i periodi nei quali la mente vagava attraverso distintivi modelli cerebrali elettrofisiologici, alcuni dei quali addirittura indicavano che i conducenti erano probabilmente meno ricettivi agli stimoli esterni”, ha detto Baldwin.
Che cosa significa? La mente è pericolosa, e se è così, possiamo smettere di farlo?

Perdersi nei propri pensieri può essere una parte essenziale dell’esistenza umana ed è inevitabile“, ha detto. “Può essere un modo per ripristinare la mente dopo una lunga giornata in ufficio. Ciò di cui non siamo ancora sicuri è quanto sia pericoloso durante la guida. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per scoprirlo.”
In termini di miglioramento della sicurezza in futuro, un’opzione potrebbe essere creare sistemi di trasporto autonomi, come autovetture che permettono di “auto-guidarsi, ma che siano anche in grado di ricatturare la nostra attenzione quando necessario”.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Wood, J. (2017). The Danger of Daydreaming Drivers. Psych Central. Retrieved on September 3, 2017, from https://psychcentral.com/news/2017/09/03/the-danger-of-day-dreaming-drivers/125458.html
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