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Dalla paura all’ansia – Introduzione alla Psicologia (03)

La paura è un'emozione che si presenta sin da quando si è piccoli e genera la reazione della fuga e sintomi fisiologici e talvolta essa può diventare ansia.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 18 Feb. 2015

Aggiornato il 22 Mar. 2016 12:22

Sigmund Freud University - Milano - LOGO  INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (03)

 

 

Ansia e paura hanno lo stesso interruttore nel cervello, ovvero sono codificate nella medesima area cerebrale, ma i motivi per cui si manifestano sono diversi.

 

Proviamo a fare un gioco? Chiudi gli occhi e immagina qualcosa di molto spaventoso. D’istinto, cosa hai voglia di fare? Scappare, giusto! Infatti, la fuga è la prima reazione automatica che utilizziamo quando percepiamo di essere in pericolo. Lo scopo è quello di difenderci o di scappare dalla situazione pericolosa.

Questa risposta, chiamata in gergo ‘attacco-fuga’, è accompagnata da una serie di modificazioni fisiologiche che avvengono nel nostro corpo: il cuore batte più velocemente del solito, ci sentiamo tesi, respiriamo rapidamente, sudiamo, abbiamo la bocca secca e siamo molto più vigili perché dobbiamo capire istantaneamente cosa fare per metterci al sicuro o ci paralizziamo totalmente. La paura è una emozione provata da tutti, soprattutto in condizioni di reale pericolo.

Capita, a volte, che la paura diventi qualcosa di diverso e, a questo punto, ci troviamo a imboccare un sentiero più tortuoso e dissestato, che chiameremo ansia.

Ansia e paura hanno lo stesso interruttore nel cervello, ovvero sono codificate nella medesima area cerebrale, ma i motivi per cui si manifestano sono diversi. Nel primo caso, quando proviamo paura, siamo spaventati da qualcosa di reale. Se dovessimo sostenere un esame, è normale aver paura, ma nel momento in cui vorremmo andasse tutto secondo i nostri piani, cioè prendere assolutamente un trenta e lode, e chiaramente non si ha la certezza che questa cosa si verifichi, allora parleremo di ansia e non di paura. Insomma, l’ansia si scatena quando si effettuano previsioni negative e catastrofiche su eventi percepiti come importanti o pericolosi.

Anche in questo caso ci sono una serie di modificazioni fisiologiche simili a quelli della paura: giramenti di testa, vertigini, senso di confusione, mancanza di respiro, senso di costrizione o dolori al torace, appannamento della vista, senso di irrealtà, il cuore batte in fretta o salta qualche battito, perdita di sensibilità o formicolii alle dita, mani e piedi freddi, sudore, rigidità muscolare, mal di testa, crampi muscolari, paura d’impazzire o di perdere il controllo.

Insomma, un’esperienza molto intensa che può spaventare molto.

L’ansia è generata spesso dalle valutazioni che si effettuano su un determinato evento, o meglio dai pensieri, previsioni il più delle volte, su quello che accadrà in futuro. Nell’incertezza che un evento possa non andare come ci piacerebbe, vorremmo controllare evenienze nefaste, a questo punto l’ansia aumenta e si alimenta.

L’ansia, però, potrebbe presentarsi anche senza un motivo apparente, manifestandosi in modo eccessivo e privo di ogni controllo. In questo caso si otterrà una risposta eccessiva e sproporzionata, che innescherà sensazioni di ansia future.

In generale, i pensieri che possono generare ansia sono:

  • Sopravvalutazione del pericolo: Se mi espongo in pubblico sarò un fallimento
  • Sottovalutazione delle proprie capacità di affrontare una situazione: non essendo capace di gestire una situazione di gruppo, allora la evito

Quando le situazioni generano un’ansia difficili da gestire in maniera autonoma e appropriata , ci si rivolge a un psicoterapeuta che fornisce gli strumenti adeguati per affrontarla.

Anche questo viaggio è finito, ci diamo appuntamento alla prossima settimana.

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Barlow, D.H., 2002, Anxiety and Its disorders, Second Edition: The Nature and Treatment of Anxiety and Panic, Guilford Press New York.
  • Beck, A. T.,Emery, G., Greenberg, R. L. (1985). Anxiety disorders and phobias: A cognitive perspective. New York: Basic Books.
  • Clark, D. A., Beck, A. T. (2010). Cognitive Therapy of Anxiety Disorders. Science and Practice. New York: The Guilford Press.
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