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Perchè gli Anziani diventano Facili Prede dei Truffatori

Gli anziani non hanno la sensazione che qualcosa non va quando qualcuno sembra inaffidabile: compromissione funzioni insula anteriore.

Di Marina Morgese

Pubblicato il 29 Gen. 2013

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Una delle funzioni dell’insula anteriore è ricevere le informazioni corporee e interpretare questi stati viscerali, ed è proprio questa funzione che, nelle persone più anziane, sembra avere una minore attivazione. Questo ci porta a pensare che gli anziani non abbiano l’esatta sensazione che qualcosa non va quando qualcuno sembra inaffidabile.

Molte notizie di cronaca, ultimamente, riportano casi di anziani truffati e, seppur i tipi di truffe siano innumerevoli,  l’evolversi delle situazioni sembra essere sempre lo stesso: i non più giovani vengono avvicinati da persone sconosciute e da queste persuase ad entrare nelle loro case o magari a lasciar loro dei soldi. 

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In un recente articolo pubblicato su PNAS, gli autori, attraverso due studi, hanno voluto indagare il perché del fenomeno e comprendere se vi siano delle funzioni cerebrali che rendono gli anziani più facilmente influenzabili dagli estranei. La struttura cerebrale coinvolta nel fenomeno sembra essere l’insula anteriore, area alla base della percezione del disgusto.

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Nel primo studio, il campione è formato da un gruppo di persone più adulte (di età compresa tra i 55 e gli 84 anni) e uno di persone più giovani (età media 23 anni). I partecipanti di entrambi i gruppi hanno osservato 30 fotografie di volti di altrettante persone, è stato poi chiesto loro di valutare quanto fossero onesti e affidabili i volti osservati. Le facce fotografate sono state selezionate intenzionalmente dai ricercatori per sembrare affidabili, neutre o non affidabili. Entrambi i gruppi di ricerca hanno valutato in maniera molto simile i volti affidabili e neutri. Tuttavia, alla vista dei volti inaffidabili, i partecipanti più giovani non hanno mostrato alcuna esitazione nel valutarli negativamente, al contrario del gruppo di partecipanti d’età più avanzata: questi ultimi infatti hanno valutato i volti per niente affidabili come più onesti e benevoli rispetto ai più giovani.

Taylor, autrice dello studio e direttrice del Laboratorio di Neuroscienze Sociali dell’UCLA, spiega questo risultato alla luce di un’incapacità, da parte delle persone più grandi, di esaminare alcuni tratti facciali lievemente distinguibili nei soggetti meno affidabili. 

Con l’intento di comprendere però i meccanismi neurologici alla base di tale risultato, è stato condotto un secondo studio presso il Centro di Mappatura Cerebrale Ahmanson–Lovelace dell’UCLA, attraverso l’ausilio di Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) con cui osservare cosa accade a livello cerebrale mentre i partecipanti osservano le foto precedentemente menzionate. Lo studio è condotto su 44 partecipanti: 23 per il gruppo di persone più adulte e 21 per il gruppo di persone più giovani. Dai risultati di questo secondo studio è emerso che nei partecipanti più giovani vi è un’attivazione maggiore dell’insula anteriore, sia durante la valutazione dei volti ma soprattutto durante la visione dei volti inaffidabili.

L’iniziale ipotesi dell’esistenza di meccanismi cerebrali alla base di determinate reazioni alla vista e alla valutazione dell’onestà dei volti, viene dunque confermata. Laddove i giovani manifestano una maggiore attivazione dell’insula anteriore, i partecipanti più anziani ricevono una minore risposta d’allarme data dalla scarsa attivazione della stessa area cerebrale.

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 Gli autori dello studio identificano un ruolo chiave dell’insula nel dirci che “Qualcosa qui non va”.

L’insula infatti, ricevendo informazioni di tipo sensoriale, manda questi segnali ad altre strutture cerebrali, dove vengono poi elaborate. Dunque una delle funzioni dell’insula anteriore è ricevere le informazioni corporee e interpretare questi stati viscerali, ed è proprio questa funzione che, nelle persone più anziane, sembra avere una minore attivazione. Questo ci porta a pensare che gli anziani non abbiano l’esatta sensazione che qualcosa non va quando qualcuno sembra inaffidabile.

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Vi sono però delle caratteristiche che rendono un volto poco affidabile? In realtà non vi sono dei tratti elencabili, come la stessa Taylor dice: “Il sorriso è poco sincero, il contatto visivo è assente: è una gestalt”.

 

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Marina Morgese

Caporedattrice di State of Mind

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