Studio esplorativo su metacognizione, rimuginio e sintomi ansiosi nei bambini (9-13). Che cosa intrappola i bambini ansiosi nei meccanismi di ricorsività del pensiero, quali rimuginio e ruminazione?
La presente ricerca online, condotta dal Child and Youth Lab della Sigmund Freud University e approvata dal Comitato Etico della stessa università, si occupa di indagare determinati processi cognitivi, come rimuginio e ruminazione, e le credenze metacognitive. Con i termini rimuginio e ruminazione si indicano due forme diverse di pensiero ripetitivo, il primo orientato verso possibili minacce future, il secondo su eventi accaduti in passato e sullo stato emotivo attuale. La metacognizione, invece, può essere definita come la conoscenza del proprio sistema cognitivo, dei fattori che influenzano il proprio funzionamento cognitivo, e la regolazione dei propri pensieri (Wells, 1995).
La precedente letteratura scientifica sembrerebbe mostrare come proprio le credenze metacognitive giochino un ruolo cruciale nella persistenza del rimuginio e della ruminazione nei bambini ansiosi. Secondo il modello della funzione esecutiva di autoregolazione (S-REF) di Wells e Matthews (1994, 1996), le credenze metacognitive contribuirebbero a mantenere attiva la sindrome cognitiva attenzionale, mettendo in atto strategie di regolazione disfunzionali quali rimuginio, ruminazione, maggiore focalizzazione su sé stessi e monitoraggio della minaccia.
Le metacredenze possono essere positive o negative (Wells, 2000): quelle positive ci fanno ritenere utile impegnarsi in processi cognitivi disfunzionali (es. “Se mi preoccupo sarò pronto al peggio”), mentre quelle negative ci fanno pensare che il rimuginio sia incontrollabile (es. “Non ho il controllo sui miei pensieri”). Un bambino ansioso potrebbe essere convinto che se rimugina sarà preparato al peggio, ma in realtà, rimuginando in continuazione, non fa altro che intrappolarsi in un circolo vizioso che potrebbe apparire senza via di uscita. Un intervento che tenga in considerazione anche le credenze metacognitive potrebbe dunque aiutare i bambini a riconoscere i propri stati mentali disfunzionali, così da abbassare anche i livelli d’ansia esperiti e sentirsi meglio.
L’obiettivo principale di questo studio è quindi valutare rimuginio, ruminazione e le credenze metacognitive nei bambini, anche considerando la presenza di sintomatologia internalizzante.
Il seguente questionario della durata di circa 30 minuti, è rivolto sia ai genitori che ai loro bambini di età compresa tra i 9 e i 13 anni e ci aiuterà a comprendere meglio e a trattare con maggiore efficacia i disturbi d’ansia.
Grazie a chi vorrà partecipare!!