Secondo un nuovo studio della University of British Columbia, il colore delle lenti attraverso cui guardiamo il mondo ha a che fare con variazioni genetiche che predispongono alcuni, ma non altri, a vedere il mondo in termini negativi.
Il gene in questione è una variante del gene ADRA2B, che influenza l’ormone e neurotrasmettitore noradrenalina e che svolge un ruolo nella formazione di memorie emozionali; il nuovo studio dimostra che la variante ADRA2B gioca anche un ruolo nei processi percettivi individuali.
200 soggetti hanno partecipato allo studio in cui sono stati esposti a parole positive, negative e neutre, in rapida successione.
Questa predisposizione genetica, spiega Todd, autore dello studio, induce le persone a una selezione di elementi negativi nell’ambiente circostante.
Ulteriori ricerche esploreranno questo fenomeno tra i gruppi etnici: si ritiene infatti che più della metà dei caucasici abbiano la variante ADRA2B che invece è significativamente meno diffusa in altre etnie; per esempio, un recente studio ha rilevato che solo il 10 % dei ruandesi possiede tale variante nel suo corredo genetico.
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BIBLIOGRAFIA:
- Rebecca M Todd, Daniel J Müller, Daniel H Lee, Amanda Robertson, Tayler Eaton, Natalie Freeman, Daniela J Palombo, Brian Levine, Adam K Anderson, Genes for Emotion-Enhanced Remembering Are Linked to Enhanced Perceiving. Psychological Science, September 20, 2013, doi: 10.1177/0956797613492423