Il bilinguismo sarebbe un vantaggio – e non un ostacolo – al processo di recupero e riabilitazione dell’afasia.
Nell’era della globalizzazione , il bilinguismo sta diventando sempre più frequente e comprensibilmente è spesso considerato un plus. Ma cosa accade quando insorge una condizione di afasia?
Secondo alcuni ricercatori dell’ Institut universitaire de gériatrie de Montréal (IUGM) , il bilinguismo sarebbe essere un vantaggio – e non un ostacolo – al processo di recupero e riabilitazione dell’afasia.
Dalla metanalisi di diversi studi emerge che il training della lingua in cui il bilingue è meno competente, e non la lingua dominante, avrebbe effetti di generalizzazione e trasferimento dei riapprendimenti sulla lingua non ancora trattata.
Inoltre le somiglianze tra le due lingue, a livello di sintassi, fonologia e vocabolario, faciliterebbero questo effetto di trasferimento dei riapprendimenti: ad esempio, stimolare la parola tavolo in francese faciliterebbe il recupero della parola table in inglese.
In generale, negli approcci semantici, basati sulla stimolazione dei significati delle parole, il trasfert cross-linguistico si fonda sulle proprietà semantiche di una parola che attraverso associazioni mentali richiamerebbero con più facilità vocaboli semanticamente collegati anche nella lingua non direttamente trattata.
In passato i terapisti del linguaggio avrebbero probabilmente chiesto ai pazienti bilingue di reprimere una delle loro due lingue , e concentrarsi su una sola lingua target. Oggi una visione diversa consente di utilizzare entrambe le lingue in un ottica di ottimizzazione degli effetti riabilitativi.
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BIBLIOGRAFIA:
- Ansaldo AI, Saidi LG. Aphasia therapy in the age of globalisation: Cross-linguistic therapy effects in bilingual aphasia. Behavioural Neurology Journal, September 2013