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Il rapporto cani-proprietari un pò come quello genitori-figli?

Gli scienziati University of Veterinary studiando il legame tra i cani e i loro proprietari hanno trovato similitudini con il rapporto genitore-figlio.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 10 Lug. 2013

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Gli scienziati dell’ University of Veterinary Medicine di Vienna hanno studiato il legame tra i cani domestici e i loro proprietari e hanno trovato similitudini con il rapporto genitore-figlio negli esseri umani.

Gli esseri umani hanno un bisogno innato di stabilire rapporti stretti tra di loro, cosi come molti animali anche hanno la necessità evolutiva di relazioni con conspecifici. Per gli animali domestici la situazione è ancora più complessa poichè possono entrare relazione non solo con i conspecifici, ma anche con gli esseri umani.

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Gli scienziati dell’ University of Veterinary Medicine di Vienna hanno studiato il legame tra i cani domestici ei loro proprietari e hanno trovato similitudini con il rapporto genitore-figlio negli esseri umani.

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Gli animali domestici sono così ben adattati a vivere con gli esseri umani, che in molti casi il proprietario sostituisce i conspecifici e assume il ruolo di principale partner sociale dell’animale domestico. Un aspetto del legame tra gli esseri umani e cani è il cosiddetto “effetto base sicura”: i neonati umani usano i loro caregivers come base sicura dal momento che si trovano ad interagire con l’ambiente.

Analizzando  il comportamento dei cani e dei loro proprietari, i ricercatori hanno esaminato le reazioni dei cani mentre erano in una situazione in cui avevano la possibilità di guadagnarsi del cibo giocando con alcuni giocattoli interattivi; nello specifico gli animali sono stati assegnati a tre condizioni diverse “proprietario assente”, “proprietario silenzioso” e ” proprietario incoraggiante”.

Dai dati osservazionali è emerso che i cani sembravano impegnarsi molto meno nel gioco per ottenere cibo se i loro proprietari erano assenti rispetto a quando il partner umano era presente (con trascurabili differenze nella condizione di incoraggiamento o silenziosità).

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Gli stessi risultati per cui i cani sembravano più motivati a lavorare per ottenere una ricompensa materiale in presenza del loro amico umano si sono replicati in un esperimento successivo in cui i ricercatori hanno sostituito il proprietario con una persona sconosciuta durante il compito sperimentale.

Questo parallelismo tra l’effetto base sicura tra i rapporti umani e il rapporto cane-uomo sarà ulteriormente studiato in successivi studi comparativi diretti sui cani e bambini e loro caregivers.

LEGGI:

RAPPORTI INTERPERSONALI – GENITORIALITA’ – ATTACCAMENTO  – MONDO ANIMALE

 

 

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Redattrice di State of Mind

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