ORDINE DEGLI PSICOLOGI
Consiglio Nazionale
CNOP, PRESENTATO IL DECALOGO PER UNA NUOVA RIFORMA DELLA FORMAZIONE DEGLI PSICOLOGI
Numero chiuso per l’accesso alla facoltà universitaria, prove di ammissioni comuni nello stesso
giorno a livello nazionale, riforma della cosiddetta laurea breve, migliore qualità del tirocinio e
revisione dell’esame di Stato. Sono questi i punti salienti presentati oggi a Roma dagli Stati generali
della psicologia per garantire una nuova e migliore formazione professionale.
Roma, 12 aprile 2012 – Realizzare nuovi percorsi formativi per facilitare l’accesso dei giovani
professionisti al mercato del lavoro e garantire agli utenti adeguati livelli di qualità del servizio.
Sono questi alcuni dei capisaldi della linea di azione che il Consiglio nazionale dell’Ordine degli
Psicologi, in sinergia con la Conferenza dei Presidi delle facoltà di Psicologia, con la Consulta dei
Direttori di Dipartimento di Psicologia e con l’Associazione italiana di Psicologia, ha tracciato ed
elaborato in un documento ufficiale, presentato oggi a Roma durante una conferenza stampa, una
proposta in grado di rivoluzionare il percorso di formazione e l’accesso alla professione.
Secondo i dati ufficiali raccolti dal CNOP sono circa 83.000 i professionisti in Italia iscritti all’Albo
degli Psicologi. E ogni anno il numero medio degli iscritti aumenta di circa 5.000 unità. Ma oltre la
metà degli iscritti non riesce a esercitare la professione di psicologo. Ecco perché il CNOP presenta
oggi alle istituzioni un vero e proprio decalogo ufficiale di proposte, ma anche di azioni già
avviate, che riguardano in particolare l’accesso alla professione, la sperimentazione di nuovi
percorsi formativi e professionali, il tirocinio, la riforma degli esami di Stato.
“La precarietà che registriamo in alcune fasce dei nostri professionisti potrebbe essere attribuita al
rilevante numero di laureati che, negli ultimi quindici anni, sono usciti dalle Università come
conseguenza della proliferazione dei corsi di laurea”, ha dichiarato Giuseppe Luigi Palma,
Presidente del Cnop. Nel 2010 sono stati attivati più di 40 corsi di laurea di I Livello e più di 60
corsi di laurea di II Livello. Ma, “a fronte di un simile aumento nell’offerta di formazione, continua
Palma, è mancata una programmazione degli accessi rispetto al fabbisogno nazionale degli
psicologi. Ecco perché il documento propone di definire un numero adeguato di accessi annuali,
periodicamente aggiornabile e in base a criteri condivisi di ammissione in modo da
decongestionare da una parte il sovraffollamento universitario e dall’altra, garantire l’accesso al
mondo del lavoro, una volta conseguito il diploma di laurea. ORDINE DEGLI PSICOLOGI
Consiglio Nazionale
Sempre su questa linea si propone l’abolizione della sezione B dell’Albo degli psicologi. “Sulla
base dell’esperienza maturata con l’istituzione dei corsi triennali”, ha spiegato Palma, “tre anni
sono necessari per porre le basi di una cultura psicologica, ma non sono sufficienti per una
formazione professionale. A fronte degli oltre 83.000 iscritti, solo circa 200 risultano gli iscritti
all’Albo B. Ecco perché riteniamo opportuna l’abolizione o la sua messa in esaurimento”.
Il documento punta, inoltre, a una migliore qualificazione del tirocinio professionalizzante, che
oggi si configura ormai come un lavoro semi-indipendente svolto nell’ambito di un team
professionale e in contesti sempre più eterogenei, come cliniche e laboratori di ricerca, servizi
sociosanitari, aziende, scuole, tribunali, strutture di accoglienza, centri sportivi.
Legato a doppio filo con il praticantato è lo sviluppo professionale continuo che, soprattutto nella
categoria degli psicologi, ha un’incidenza elevata. Secondo stime dell’Ordine, infatti, il 97 per
cento dei laureati proseguono la loro formazione frequentando corsi di specializzazione, master o
dottorati di ricerca.
Il documento, ancora, contiene proposte concrete sulla sperimentazione di una nuova forma di
ciclo quinquennale per la laurea in Psicologia, in sostituzione del cosiddetto “3+2”. Infine, si
invoca una vera riforma dell’esame di Stato, prestando maggiore attenzione agli aspetti
deontologici e professionali. In particolare, l’Ordine chiede che gli esami si possano svolgere in
tutte le sedi di corsi di laurea in psicologia, prevedendo solo due prove, di cui una uguale per tutte
le sedi e monitorata a campione su tutto il territorio nazionale.
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