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The Emotional Oracle Effect: il potere predittivo delle sensazioni

Emotional oracle effect: chi ha maggiore fiducia nelle proprie sensazioni hamaggiori probabilità di predire correttamente l’evento futuro.

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 12 Mar. 2012

– Rassegna Stampa – 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheAvere fiducia nelle proprie sensazioni facilita la previsione di eventi futuri: questo è l’esito di una ricerca che a breve verrà pubblicata su Journal of Consumer Research da un gruppo di ricercatori della Columbia Business School.

In una serie di otto studi ai partecipanti veniva chiesto di predire diversi esiti futuri quali per esempio la nomina del candidato democratico alle elezioni presidenziali (nel 2008), il successo al botteghino di nuove uscite cinematografiche, la squadra vincitrice a un campionato di football e persino il meteo! Dai risultati dagli otto studi emerge trasversalmente e coerentemente che le persone che hanno un maggior grado di fiducia nelle loro sensazioni “previsionali” presentano effettivamente maggiori probabilità di predire correttamente l’evento futuro (o l’esito di un evento futuro) rispetto a coloro che hanno meno fiducia in tali sensazioni.

I ricercatori hanno definito questo fenomeno “emotional oracle effect”. Nei diversi studi sono stati utilizzati alternativamente due metodi rispettivamente per manipolare e misurare il livello di fiducia nelle proprie sensazioni nel fare previsioni, ma indipendentemente dal fatto che venisse misurato il livello di fiducia nelle proprie sensazioni, oppure avvenisse una manipolazione sperimentale di tale variabile il risultato rimaneva costante: più ti fidi delle tue sensazioni, più sei in grado di fare previsioni corrette di eventi futuri.

Attenzione però: un buon grado di conoscenza sembra essere essenziale per assicurare l’accuratezza previsionale. Per esempio, in uno di questi otto studi i partecipanti dovevano predire addirittura il tempo meteorologico: ebbene l’effetto oracolo emotivo si è riscontrato nel caso in cui i soggetti avevano un minimo di esperienza e conoscenza nella previsione da fare (ad esempio predire il tempo nel loro stato o regione) ma l’esito previsionale risultava assolutamente casuale nel momento in cui si chiedeva loro di predire il tempo a Melbourne o a Beijing!

I ricercatori propongono questa interpretazione del fenomeno: “quando noi abbiamo fiducia nelle nostre sensazioni” dice il Professor Michel Pham, “ciò che sentiamo come “giusto” rispetto a un evento futuro avrebbe la funzione di riassumere in modo sintetico ed “euristico” tutta la conoscenza e le informazioni che più o meno consapevolmente abbiamo acquisito; quindi in qualche modo le nostre sensazioni darebbero accesso a una sorta di finestra privilegiata di informazioni che una forma di ragionamento più analitico non consentirebbe”.

Quindi, se avete una base minima di conoscenza riguardo certi ambiti di esperienza, il futuro non sarà poi così indecifrabile se semplicemente avete una buona dose di fiducia nelle vostre sensazioni!

 

 

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Redattrice di State of Mind

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