– Rassegna Stampa –
“Messaggiare” con il cellulare sembra avere un impatto negativo sulle nostre abilità linguistiche. Lo studio, condotto all’interno di una tesi di linguistica da Joan Lee (Calgary University) dimostra che chi utilizza di più gli sms sarebbe meno propenso ad accettare parole nuove, a differenza di chi invece messaggia meno e parimenti continua a leggere i buoni vecchi libri e giornali con tanto di pagine da sfogliare.
La ricerca ha indagato le abitudini comunicative e di lettura di un gruppo di studenti universitari: agli stessi studenti è stato presentato un insieme di parole sia reali che fittizie ed è stato chiesto loro di valutare velocemente se accettare la stringa di lettere come una parola (anche di cui magari non conoscevano il significato) oppure di rifiutarla come una “non parola”. Dai risultati è emerso che i partecipanti che facevano maggior uso di SMS erano anche quelli più intolleranti e meno accettanti verso possibili vocaboli nuovi e non conosciuti, e cioè rifiutavano più spesso le stringhe di lettere non familiari.
L’autrice dello studio sottolinea che l’intensiva pratica comunicativa degli SMS sarebbe legata a limiti linguistici rigidi e caratterizzata da una elevata ripetitività e prevedibilità di vocaboli utilizzati nelle conversazioni quotidiane; questi aspetti porterebbero il soggetto a essere più rigido e meno tollerante di fronte all’incertezza di un nuovo termine considerandolo immediatamente come non-parola e non come termine nuovo e insolito da riconoscere in quanto da tale e in qualche modo da interpretare.
BIBLIOGRAFIA:
- University of Calgary. (2012). Texting affects ability to interpret words. Press Release.