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I nostri nonni si amavano di più? Evoluzione o declino del matrimonio?

Il paradosso è che la crisi del matrimonio è iniziata proprio con l’ideologia dell’amore romantico, la quale ha contribuito a rendere l’unione matrimoniale più fragile e instabile.

Di Naomi Aceto

Pubblicato il 08 Feb. 2012

 

I nostri nonni si amavano di più? Evoluzione o declino del matrimonio? - Immagine: © alexcoolok - Fotolia.com - Si sente spesso dire che non esistono più le coppie di una volta o che le generazioni passate si amavano di più. Il dato oggettivo è che i matrimoni sono in calo e che i divorzi, al contrario, sono sempre più numerosi. Spesso i giovani d’oggi sono stati accusati di non essere capaci di amare, di avere paura degli impegni e ancor più, del matrimonio. Il paradosso è che la crisi del matrimonio è iniziata proprio con l’ideologia dell’amore romantico, la quale ha contribuito a rendere l’unione matrimoniale più fragile e instabile. Cosa significa questo? Che più ci si ama e più si è fragili?

Si può affermare che una coppia prende vita a partire dal momento in cui due individui, uniti da un reciproco sentimento, iniziano ad avere dei progetti comuni per l’avvenire. La coppia, così come il singolo individuo ha un’identità intima e una sociale e quest’ultima, non può essere definita senza considerare il contesto nella quale è inserita.

Fino a non molto tempo fa, ma in realtà ancora oggi per qualcuno è così, il matrimonio, più di qualsiasi altra cosa, determinava il cambiamento nell’identità delle persone. Il matrimonio era l’unica legittima occasione per modificare e rompere i legami con la famiglia d’origine; l’unica occasione di sancire la legittimità della coppia e cambiare l’identità sociale dei membri. Uomini e donne erano tacitamente costretti a sposarsi per conquistare lo status di marito e moglie, unico ruolo attraverso il quale potevano mostrarsi come adulti indipendenti. Eppure queste coppie, spesso hanno vissuto insieme una vita intera. Si amavano di più? Forse non è così!

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A partire dalla metà degli anni settanta, dopo l’ entrata in vigore della legge sul divorzio, si è osservato un progressivo declino del matrimonio e conseguentemente, una graduale diffusione di una pluralità di tipologie di famiglie: famiglie ricomposte, monogenitoriali, di fatto e così via. Oggi l’uscita dalla famiglia di origine può coincidere, con svariati eventi, quali una convivenza con la persona amata, una coabitazione con amici, un soggiorno fuori porta per motivi di studio.

Le nozze pertanto, non sono più l’unico atto in grado di modificare l’identità sociale degli individui e di realizzare strategie familiari. Il matrimonio attualmente si può definire una vera e propria istituzione della felicità, la coppia oggi ha l’importante responsabilità di assicurare la crescita e la felicità di ciascuno dei suoi membri, tutelandone il benessere totale e dato che il matrimonio è un contratto, di fatto può essere recesso. Il divorzio non necessariamente significa che non ci si interessi all’altro, al contrario, secondo un recente punto di vista, esso prova che si attribuisce alla coppia una tale importanza che conduce gli individui a non rassegnarsi più a vivere sotto lo stesso tetto se non ci si sente gratificati abbastanza. Si può dunque affermare che la legittimità affettiva risulta più potente e rimpiazza quella legale, perché alle coppie non rimane che contare sui propri sentimenti e su quelli dell’altro. Questa può essere una delle possibili spiegazioni della sempre più frequente rottura delle relazioni, tuttavia, tale chiarimento non è esaustivo e la questione non sembra essere risolta.

 

Perché la maggior parte dei nostri nonni ha condiviso una vita insieme e oggi è così raro che questo accada? Si può pensare a una questione di pazienza e di compromessi. La vita di coppia molte volte viene descritta come un’esistenza di compromessi, ma di fatto, anche un single è soggetto a compromessi, tuttavia nella maggior parte dei casi crede di avere il libero arbitrio su qualunque scelta che possa minare la propria libertà, così come le tanto citate abitudini. La vita di coppia per qualcuno sfocia irrimediabilmente in noiose abitudini, tuttavia non esiste persona che non abbia abitudini quotidiane, la difficoltà talvolta sta nel trovare un equilibrio fra le proprie e quelle altrui creando consuetudini condivise senza annullare la propria personalità o quella del partner.

La Scelta del Partner. Immagine: © Christian Maurer - Fotolia.com -
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Un’ulteriore spiegazione di questo fenomeno, può ruotare intorno all’emancipazione femminile: negli ultimi decenni, infatti, il ruolo della donna all’interno della società è profondamente cambiato. Oggi non è più solo l’uomo a poter decidere del destino della famiglia, anche le donne hanno la legittima ragione di voler rompere relazioni poco soddisfacenti e di cercare la propria felicità indipendentemente dalla posizione sociale che loro riserva tale scelta.

Questo breve articolo non ha la pretesa di trovare una risposta, la questione è piuttosto complicata e lascia liberi a diverse interpretazioni. Sarà realmente vero che i nostri nonni si amavano di più? Una cosa è certa: le loro relazioni erano più durature, tuttavia questo non necessariamente coincide con un amore perpetuato nel tempo. Oggigiorno semplicemente non si ha più voglia di impegnarsi o non si è più disposti a rinunciare al proprio benessere? Ma poi, sarà vero che una cosa esclude l’altra?

 

 

BIBLIOGRAFIA:  

  • Chantal Van Cutsem (1999). Famiglie ricomposte. Presa in carico e consulenza. Cortina Editore, 1999.
  • Maria Mancarella (2001). Nuove famiglie nuove relazioni. Pensa Multimedia Edizioni, 2001.
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