L’attivazione del sistema immunitario influenza la percezione degli stimoli esterni potenzialmente dannosi.
Interessanti i risultati di un recente studio pubblicato su Psychological Science, condotto dai ricercatori dell’Università del Kentucky di Lexington e coordinati da Saul Miller, secondo i quali chi è stato recentemente ammalato farebbe particolare attenzione agli agenti esterni che potrebbero mettere nuovamente a rischio la propria salute. Sembrerebbe che l’attivazione del sistema immunitario di difesa, appena sollecitato da una malattia, in un qualche modo influenzi il comportamento dell’individuo inducendolo a prestare maggior attenzione agli stimoli esterni potenzialmente pericolosi per la salute.
Il disegno di ricerca prevedeva che tutti i partecipanti allo studio compilassero alcuni questionari che, tra le altre domande, indagavano se nei giorni precedenti erano stati ammalati e raccoglievano le loro credenze rispetto alla malattia.
Nel secondo esercizio i partecipanti dovevano, tramite un joystick, individuare i volti normali ed eliminare quelli malati. Anche in questo caso non sono emerse differenze significative nei soggetti “sani”, mentre chi era reduce da una malattia risultava più sensibile ai visi “malati”, riuscendo a scartarli più rapidamente.
Secondo Miller, una delle implicazioni di questo studio potrebbe dipendere dal fatto che quando si è malati si hanno maggiori pregiudizi rispetto alle persone tipicamente portatori di un disagio, anche quando questi non sono effettivamente una possibile fonte di contagio. Di fatto, dopo una malattia, il nostro modo di proteggerci è quello di stare alla larga da chi potenzialmente potrebbe rimetterci a letto con il termometro e la borsa dell’acqua calda! Il rischio nascosto sarà forse quello dell’ipercontrollo?
BIBLIOGRAFIA:
- Sick Body, Vigilant Mind, Psychological Science.