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Realtà virtuale e stati dissociativi.

Un gruppo di ricercatori del Fernand-Seguin Research Center di Montreal (Aardema, O'Connor, Côté, Taillon, 2010) ha studiato gli effetti della realtà virtuale sull'esperienza dissociativa e sul senso di presenza.

Di Sabrina Cattaneo

Pubblicato il 21 Dic. 2011

Aggiornato il 03 Lug. 2017 12:39

Sabrina Cattaneo, Virna Graffeo.

 

Quando la realtà virtuale influenza i nostri stati di coscienza

Realtà virtuale e dissociazione. Immagine: © HaywireMedia - Fotolia.com - La realtà virtuale sta diventando sempre più presente nella nostra società, sia per l’influenza che esercita sull’umore e sul comportamento umano, sia per la risorsa che rappresenta, permettendo di sviluppare sempre nuove metodologie in ambiti quali la chirurgia, la medicina riabilitativa e non ultime la psicologia e la psicoterapia.

Un gruppo di ricercatori del Fernand-Seguin Research Center di Montreal (Aardema, O’Connor, Côté, Taillon, 2010) ha studiato gli effetti della realtà virtuale sull’esperienza dissociativa e sul senso di presenza.

La parola dissociazione spesso spaventa poiché associata a gravi patologie, in realtà essa descrive la sensazione di distacco da se stessi (deperesonalizzazione) o dalla realtà circostante (derealizzazione) che può variare lungo un continuum passando da esperienze quotidiane, come il sognare ad occhi aperti, a vere e proprie manifestazioni cliniche. Il senso di presenza fa invece riferimento alla sensazione di essere in un determinato ambiente, sia esso reale o virtuale. I due concetti sono ovviamente strettamente correlati poiché un maggior grado di immersione o di presenza in un ambiente virtuale implicherebbe naturalmente un maggiore livello di distacco dalla realtà esterna.

Lo studio di Aardema e collaboratori ha rilevato un generale incremento di sintomi dissociativi dopo l’esposizione a un ambiente di realtà virtuale; in particolare è stato osservato che soggetti con livelli iniziali più elevati di sintomi dissociativi mostravano un maggior incremento degli stessi, a seguito dell’esposizione all’ambiente virtuale, rispetto a quelli con livelli iniziali più bassi. Viceversa il senso della presenza nella realtà oggettiva risulta diminuito dall’esposizione ad un ambiente virtuale, questa volta però preesistenti livelli di depersonalizzazione o derealizzazione non differenziano il livello di presenza sperimentato dopo l’immersione in un ambiente virtuale.

Questo studio fornisce inoltre supporto all’idea che i sintomi dissociativi possono essere generati da una discontinuità negli ambienti percettivi (in questo caso della realtà virtuale rispetto alla realtà oggettiva), è pertanto possibile ridurre i fenomeni dissociativi accrescendo la capacità della persona a tollerare discontinuità percettive e promuovendo l’adozione di un atteggiamento meno rigido verso la percezione.

Gli effetti osservati in questo studio possono essere simili a trascorrere diverse ore di lavoro al computer e sentirsi temporaneamente più distaccati dalla realtà oggettiva rispetto al solito. Sembra probabile che gli effetti dell’esposizione ad una ambiente virtuale scompaiano rapidamente a seguito di una successiva immersione nella realtà. Inoltre, l’effetto dissociativo stesso può essere dipendente dalla durata dell’esposizione. Tuttavia, è possibile che periodi prolungati di discontinuità nella percezione oggettiva possano avere effetti negativi su individui vulnerabili come negli ultimi anni ha dimostrato una forte crescita di disturbi legati all’uso del computer (dipendenza da internet, gioco d’azzardo online ecc).

Alcuni autori (Kraut et al., 1998) hanno inoltre evidenziato come l’esposizione a esperienze altamente “assorbenti”, come l’attività in internet, possa portare ad un senso di distacco, ad un diminuito senso di presenza e, potenzialmente, ad un aumento di sentimenti depressivi.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Aardema F., O’Connor K., Côté S., Taillon A. (2010) Virtual reality induces dissociation and lowers sense of presence in objective reality. Cyberpsychol Behav Soc Netw, 13(4):429-35.
  • Kraut R, Patterson M, Lundmark V, et al. (1998) Internet paradox: a social technology that reduces social involvement and psychological well-being .American Psychologist, 53:1017–31.

 

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