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L’opera del politico Napolitano dietro lo stile tecnocratico di Monti

Pubblicato il 05 Dic. 2011

Aggiornato il 05 Mar. 2012 18:28

Articolo di Giovanni Maria Ruggiero pubblicato su Affaritaliani.

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologichePer conquistare il potere occorrono talenti diversi da quelli richiesti per ben governare. Sia in democrazia che non. Non si scappa da questo dilemma. La conquista del potere, anche non democratica, è arte della convinzione e della persuasione, vicina all’illudere e all’indulgere. Il governare è invece arte del deludere e, nonostante questo, del saper mantenere il timone nonostante le delusioni inflitte. Non si sfugge a questa ironia della realtà (o- se si vuole- di Dio, supremo ironista).
E sempre così sarà. Non esiste governo tecnico, governo che cioè non debba aver convinto e mediato opposte passioni. Il confliggere degli interessi non può generare scelte disinteressate. Occorre convincere, non dimostrare. In situazioni eccezionali si scelgono governi cosiddetti tecnici, e così pare sia il governo Monti. O forse non è così…CONTINUA A LEGGERE SU AFFARITALIANI

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